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Football americano, viaggio all'inferno e ritorno per i Dolphins: battuti i Marines Lazio

Quella di domenica è stata tutto fuorchè una bella partita per i GLS Dolphins apparsi contratti ed imprecisi sia in attacco che in difesa

Ma quella di domenica è stata tutto fuorchè una bella partita per i GLS Dolphins apparsi contratti ed imprecisi sia in attacco che in difesa, una squadra brutta copia di quella che ha affrontato a viso aperto, seppur perdendo, le due superpotenze Rhinos e Seamen. Merito sicuramente dei Marines, tecnicamente solidi, fisici e mai arrendevoli che hanno ribattuto colpo su colpo ai padroni di casa sino all’ultimo respiro.
Eppure la gara era iniziata sui giusti binari con la difesa dorica che costringeva al punt gli ospiti nel primo drive segnando subito dopo con una corsa di Davide Gatto, sicuramente l’MVP dei suoi. La trasformazione veniva bloccata. 6-0. A seguire era di nuovo la difesa di coach Paolucci a contenere l’attacco Marines e nel secondo drive offensivo l’attacco dorico, troppo presupponente, non riusciva a muovere la palla con continuità. Kasdorf provava una corsa personale e sul placcaggio perdeva il cuoio a vantaggio dei Marines che questa volta capitalizzavano con una ricezione di Biancalana, mattatore tra i suoi. 6-6. L’attacco dorico si riprende e trova la marcatura con Marchini dopo un buon drive. 13-6 che chiude il primo quarto. Il secondo parziale è da dimenticare: la difesa contiene ma paga con falli di nervosismo. L’attacco stenta e Kasdorf si fa intercettare una prima volta. I Marines martellano con lanci corti alternati a corse e passaggi in profondità. E proprio da una connessione aerea arriva la seconda marcatura di Biancalana che con la trasformazione che centra i pali pareggia. 13-13. Con una manciata di secondi da giocare l’attacco dorico prova a mettere punti a tabellone. Kasdorf prova un passaggio profondo ma la pressione della linea difensiva lo costringe a mettere aria sotto il cuoio e la palla arriva tra le mani dell’americano dei Marines Payton che intercetta e si corre 60 yds direttamente in meta gelando il Mandela. La trasformazione non riesce e si va negli spogliatoi sul 13-19.

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