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Football americano, per i Dolphins addio alla post season: fatale la sconfitta a Bergamo

Per gli uomini di coach Rotelli stagione terminata anzitempo e senza nessuna possibilità d'appello. Ma forse per come sono andate le cose in casa adriatica, è la soluzione più corretta

Fatale anche l'ultima trasferta in terra lombarda per i GLS Dolphins Ancona, che cedono il passo ai Lions Bergamo in quella che doveva essere la partita del riscatto per i dorici. Una vittoria chiara e senza grossi patemi per gli orobici che testimonia una superiorità in campo in ogni reparto e che assegna l'ultimo pass valido per i play off scudetto della stagione di massima divisione della palla ovale.

Per gli uomini di coach Rotelli stagione terminata anzitempo e senza nessuna possibilità d'appello. Ma forse per come sono andate le cose in casa adriatica, è la soluzione più corretta. La formazione marchigiana abituata nelle ultime tre stagioni a dominare il proprio girone territoriale, in questa nuova formula del campionato di prima divisione a girone unico, ha dovuto misurarsi con tutte le più blasonata compagini che componevano il precedente girone nord , e ne è uscita senza dubbio con le "ossa rotte" subendo uno scarto di circa di trenta punti a partita, che se contro le prime della classe, in teoria, potrebbero anche starci per i "soliti" vari motivi, nel caso di almeno altre due o tre formazioni, francamente sembrano immensamente troppi. E' vero, gli infortuni quest'anno hanno contribuito molto a confezionare performance al limite dell'imbarazzante, con per esempio Marchini, bersaglio preferito del quarterback Kasdorf , quasi mai disponibile in stagione, e poi Pannella, lo stesso Kasdorf, che ha dovuto saltare l'incontro con Parma e poi di  nuovo infortunato dopo il derby con Pesaro, gli altri infortuni ai lineman Palloni, Rosati, Belvederesi, la sospensione di Caruso alla prima di campionato, la squalifica di Romano, quest'ultimo infortunatosi poi  domenica a Bergamo e in forse per l'ultima in casa di regular season, le tante defezioni, 12 per la statistica, per diversi motivi rispetto alla scorsa stagione, i tanti giovani, alcuni anche di "futuro talento" ma ovviamente ancora un po' acerbi in alcuni casi, inseriti praticamente in pianta stabile in prima squadra cercando di fare di necessità virtù, ma la sensazione principale  sembra essere un'altra.

Quest'anno la squadra è apparsa da subito quasi svogliata, con scarso mordente, poco reattiva e con poca voglia di combattere fino alla fine. Più volte nei  momenti in cui in campo oltre la tecnica servivano gli attributi e la grinta per cercare quanto meno di cambiare le dinamiche delle partite o invertirne il trend, i GLS Dolphins si sono eclissati, quasi non avessero le forze o le capacità di rimettere in discussione l'esito dell'incontro, come se mancassero le motivazioni e la carica per credere nell'impresa. I due ultimi incontri ne sono lo specchio: con Giants, i marchigiani avanti all'intervallo, letteralmente crollati nella ripresa e con Bergamo, buona formazione che come i Dolphins ha creduto e crede nel rinnovamento dei giocatori a roster, ma che non vanta particolari fenomeni " extraterrestri" tra le sua fila, all'intervallo sul già pesante 18-7, ma che poteva dare ancora qualche speranza di riacciuffare il risultato magari con la mano della Dea bendata, indubbiamente in debito con i Gls in questa stagione, gli adriatici sono assolutamente rimasti con la testa negli spogliatoi e non hanno mai impensierito gli avversari per tutta la ripresa, tanto da subire altri 20 punti tondi tondi.

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