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L'ultimo sussulto dell'Ancona, Mondini ci ripensa ma viene stoppato dagli ultras

L'avvocato convoca una conferenza stampa deciso ad andare avanti ma al suo arrivo trova ad attenderlo i tifosi. Un'ora di tensione e poi la resa

Momenti di tensione. Mani sul bavero della giacca. Parole pesanti e veti. Troppo per l'avvocato Lorenzo Mondini che, dopo un breve ripensamento e una richiesta di affiliazione (in bianco) depositata in Figc per dare all'Ancona almeno la Prima Categoria, getta la spugna. «Non ci sono le condizioni - commenta amareggiato - ho fatto un errore di valutazione». Condizioni ambientali, aggiungiamo noi, al termine del lungo pomeriggio odierno. Il falconarese aveva convocato una conferenza per annunciare alla stampa l'intenzione di andare avanti nonostante lo stop di giovedì scorso a seguito della presa di posizione della Curva Nord. «Avevamo deciso di andare avanti - spiega - per tutti i messaggi di sostegno che ci erano arrivati. Lo stesso Marinelli mi aveva contattato dandomi una grossa spinta per riprendere il cammino. Dopo la richiesta di affiliazione, volevamo fissare un'assemblea per presentare il progetto, chiedere i marchi e se fosse opportuno procedere. Ma vi sembra il clima?». Temperature bollenti nel parcheggio dell'hotel Touring, sede della conferenza stampa. Ad attendere l'avvocato, una dozzina di ultras. Chiedono un confronto. Che inizia con le mani addosso. Dura un niente ma non è affatto un buon viatico.

A pesare sul no della curva i timori legati al progetto (soprattutto dal punto di vista economico) e,a quanto sembra, il veto sulla figura di Alessio Campobassi, ex leader della Brigata Wallace, attiva fino al 2003 nella tifoseria dorica, oggi imprenditore è presente della compagine societaria insieme allo stesso Mondini e a Giovanni Villafrati. Proprio Campobassi ha detto:

«Antichi screzi tra tifosi, non ce l'hanno con Lorenzo che si è impegnato per tutta l'estate e va solo elogiato, ma con me. Tra l'altro fino a ieri quelli della Curva Nord dicevano in un comunicato di non aderire al progetto, ma che allo stesso tempo non avrebbero obbligato nessuno a desistere, mentre oggi hanno fatto il contrario. Quella di oggi è stata una vera e propria minaccia».

E ora? La domanda di affiliazione giace in Figc. Bianca. Fino al 28 agosto. Poi sarà rigettata. «Io mi chiamo fuori ma ci sono sette giorni per tentare di dare un futuro all'Ancona - chiude Mondini - È evidente che serve l'intervento di qualche imprenditore che dia maggiore credibilità al progetto. Invito l'imprenditoria locale a farsi avanti». Difficile immaginare scenari diversi dal nulla. Dopo la retrocessione e la mancata iscrizione dell'Ancona della gestione di Sosteniamo, il tentativo abortito di Schiavoni e Marconi, quella di Mondini era l'ultima spiaggia. «Si parla sempre di coinvolgere gli imprenditori - aggiunge Villafrati - ma così facendo nessuno oserà dare appoggio a questa realtà sportiva. Le responsabilità ricadono sugli ultras e dubito che la loro idea sia condivisa dal resto dei tifosi. Noi, alla fine, siamo tre amici che c'hanno provato». Non è andata. I 112 anni dell'Ancona si apprestano all'anno sabbatico. A meno di miracoli dell'ultima ora.

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