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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I cavalli di ferro e la sfida degli eroi, parte il Giro d’Italia d’epoca con i campioni del passato

Si pedala indietro nel tempo, si torna agli anni ’40. Il Giro d’Italia d’Epoca parte dalle strade del Conero animato dagli appassionati ma anche da alcune leggende del ciclismo

Dalla Mole a Sirolo e ritorno, pedalando non per vincere ma “per rabbia o per amore”, come cantava De Gregori nella celebre “Il Bandito e il Campione”. Ed è stata proprio la canzone dedicata al mitico Costante Girardengo e al bandito Sante Pollastri ad aprire la prima edizione della “Antiche strade del Conrero”, organizzata dall'ASD Quintabikers di Ancona e prima delle 13 tappe del Giro d’Italia d’Epoca. 

Indietro nel tempo con i campioni di ieri

Nel cortile della Mole era tutto come settant’anni fa con la bottega del barbiere, il fornaio che vendeva panini in sella alla sua bici e naturalmente i mezzi d’epoca montati dai ciclisti in tenuta anni ’40 con maglie di lana sotto un sole quasi estivo. C’erano i ragazzi appassionati arrivati da ogni parte d’Italia (il più giovane era un 18enne) ai veterani del pedale (il più anziano aveva 87 anni). Dagli amatori agli ex campioni. L’87enne infatti non era un ciclista qualunque. Americo Severini, classe 1931 di Barbara, indossava la maglia tricolore conquistata nel 1956, 1961 e 1963 ai campionati nazionali di ciclocross. Nel suo palmarès c’è anche il secondo posto ai campionati del mondo della stessa specialità (Limoges 1958) e per quanto riguarda il ciclismo su strada, ha incrociato la carriera del campione del mondo Renato Longo. Se ne stava poco distante dal via e raccontava i suoi aneddoti a due ex campioni più vicini ai giorni nostri: l’osimano Andrea Tonti e un certo Gilberto Simoni che di giri d’Italia ne ha vinti due: «E’ bello rievocare la storia, mantenerla e questo è il modo ideale per farlo- spiega un Simoni inedito vestito con maglia di gara rossa e di lana- i corridori di quest’epoca erano degli avventurieri e da queste gare venivano sempre fuori avventure straordinarie». A ricordare quei tempi è stato lo steso “Severini di Barbara”, come conosciuto dai più: «Oggi hanno gli scarpini, ai miei tempi erano zoccoli» ha raccontato l’ex ciclista. La carovana, alla quale hanno partecipato anche gli scooter del Vespa Club di Ancona, è partita alle 9,30 in punto. A garantire la sicurezza dei corridori c’erano i volontari della Croce Gialla di Ancona insieme agli agenti della Polizia Municipale. I partecipanti montavano bici costruite prima del 1987, mezzi senza aiuti tecnologici che diversi atleti chiamano “Cavalli di ferro”. A ideare la corsa è stato Enrico Magnarini: «Antiche strade del Conero nasce da un mio sogno, maturato nel 2008 quando partecipai all’Eroica (storica gara di bici d’epoca tra Gaiole in Chianti e Siena). Questo evento è destinato a crescere nel tempo e può valorizzare la Mole e la città di Ancona». 

La partenza del Giro d'Italia d'epoca

Tra mare e monte

Due itinerari diversi: la gara classica di 57km ha toccato Candia, Stazione d’Osimo, Sirolo e ritorno passando per la via del Conero con diversi tratti su strade sterrate e salite notevoli e panorami mozzafiato. La pedalata cicloturistica invece ha attraversato la città di Ancona tra Mole, Piazza Ugo Bassi, via Martiri della Resistenza e ritorno alla Mole. A salutare i partecipanti c’era anche l’assessore comunale allo sport Andrea Guidotti: «Una giornata magnifica per stare insieme, fare sano sport e ricordare i tempi passati. Una bellissima iniziativa che porta questi atleti in giro per le strade di Ancona e provincia, ancora una volta un binomio unico tra sport e turismo». 
 

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