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Vigor, Federiconi volge uno sguardo sereno al futuro: «Restiamo ottimisti»

Il presidente del sodalizio senigalliese parla della sospensione e della ripresa dei campionati: «L'importante è garantire un rientro in campo in sicurezza: i margini ed il tempo per arrivare in fondo non mancano»

Restare ottimisti, «ma non positivi, perché ultimamente dire così non è di buon auspicio». E’ all’insegna dell’ironia il commento di Franco Federiconi, massimo esponente della società senigalliese, relativo alla sospensione dei campionati dilettantistici. Decisione inevitabile, alla luce della situazione venutasi a creare nella nostra regione e non solo, ed anche saggia, presa all’insegna della responsabilità in un momento in cui la salute finisce giustamente in cima alla lista delle priorità.

«Premesso che come Vigor Senigallia ci siamo sempre adeguati alle decisioni che sono state prese – dice il presidente della Vigor Senigallia – ritengo che questa interruzione sia la scelta più corretta che si potesse prendere. E non è un problema del 23, data in cui si dovrebbe riprendere, nella settimana dove peraltro è stata inserita anche la Coppa, perché può essere anche il 30, o la settimana successiva: l’importante è garantire un rientro in sicurezza evitando il più possibile il rischio di uno “spezzatino” che finirebbe, quello sì, per rendere complicato il proseguimento del campionato. Le soluzioni ci sono, come allungare la stagione “traslando” i turni da recuperare o al limite introdurre delle giornate infrasettimanali: siamo quasi arrivati a metà, peraltro giocando quasi tutte le partite, per cui non credo manchino le possibilità di arrivare in fondo».

Intanto, nel pieno rispetto dei protocolli, la Vigor è in campo ad allenarsi, seppur con qualche defezione. «Mi pare che al momento i positivi siano quattro – dice Federiconi – ma stanno bene, per fortuna. Ma avere dei giocatori alle prese con il Covid credo che allo stato attuale delle cose sia un problema che riguarda un po’ tutte le realtà, chi più chi meno. Da parte nostra c’è grande attenzione, prudenza, per garantire ai nostri tesserati la prosecuzione dell’attività limitando al massimo ogni tipo di rischio. Incrociamo le dita, noi come credo tutte le società, sperando che l’emergenza Covid vada lentamente spegnendosi e ci permetta di tornare a qualcosa che sia il più possibile vicino alla normalità, nella vita di tutti i giorni come sui campi di calcio. E restiamo positivi. Anzi no, restiamo ottimisti. E’ più adeguato e più tranquillizzante, ora come ora, definirsi così».

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