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Rafa Pato e la "sua" Falconara: «Qui mi sento a casa»

La stella del "Città di Falconara" si racconta: tra mare, Nazionale, posti nuovi da scoprire e visitare e quello scudetto sfuggito l'anno scorso, che è sempre nei pensieri delle "Citizens"

La mattina, Rafaela si affaccia alla finestra e vede il mare. Con cui ha instaurato un legame speciale, tanto d’estate quanto in inverno, al punto da diventare determinante nelle scelte fatte ed in quelle che in futuro farà, per lei che nel ‘suo’ Brasile lo aveva a sei ore di distanza da Guarapuava, dove è nata. «Si dice sempre che per dare sempre il massimo è importante stare bene – spiega – e qui mi sento veramente a casa».

Il “qui” di Rafaela Dal’Maz, o meglio Rafa Pato, significa Falconara. E per certificare quanto in riva all’Adriatico abbia trovato una sua dimensione ideale, una “comfort zone”, basta snocciolare i numeri: 42 partite ufficiali disputate, 54 gol, 43 solo in campionato. Con tanto di convocazione in azzurro, resa possibile dall’acquisizione della cittadinanza italiana.
«E’ stata una bellissima sensazione – spiega – uno sogno che si è avverato a dieci anni di distanza dall’ultima partita che ho disputato con la nazionale brasiliana. Mi tremavano le gambe, sai? Pensavo ai sacrifici fatti per arrivare fino lì, alla soddisfazione delle persone che mi stanno vicino e mi vogliono bene, ed alla responsabilità di indossare una maglia che rappresenta un’intera nazione. Certe emozioni non le puoi nascondere, ed è bello viverle».

Quelle emozioni che Rafa ha regalato giocando con la maglia delle “Citizens”, senza però il lieto fine rappresentato dalla vittoria di uno scudetto sfuggito all’ultima partita. Cosa che ha spinto la dirigenza a riprovare subito l’assalto al tricolore, potenziando l’organico. Obiettivo che le ragazze di mister Neri vogliono provare a perseguire nella stagione che sta per cominciare.
«Ci è mancata...ecco, la ciliegina sulla torta. E’ stato un grande anno – dice Rafa - dove abbiamo fatto bene e ci è dispiaciuto non festeggiare insieme ai nostri tifosi. Resta il bellissimo campionato che abbiamo disputato, e il fatto di dover fare tesoro degli errori commessi: andiamo avanti, ricordando dove abbiamo sbagliato e dimenticando quello che poteva essere e che invece non è stato. Anche se quest’anno sarà difficile come la stagione scorsa se non di più, vedendo le tante squadre che si sono rinforzate».

La partenza del campionato è questione di giorni, ormai. E torneranno anche quei lunedì post match, utili per staccare. E girare scovando posti che sono ormai entrati a far parte della quotidianità di Rafa. «Oltre al mare, vicino ci sono le montagne. Mi piace prendere scarpe da trekking, zaino e andare nei sentieri, sui Sibillini. Ma ho visitato anche diversi borghi storici. Tra le immagini più belle però ci sono le spiagge nei dintorni: Portonovo, Mezzavalle...abbiamo anche fatto piccole immersioni, e preso i...”moscioli”, si dice così, no? (Bruno Barbieri a Masterchef aveva sbagliato la pronuncia, lei no ndr). Ci abbiamo fatto la pasta, buonissimi». Vincere, superando anche gli esami di lingua locale: Rafa lo sta facendo nel modo giusto.

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