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Porto S.Elpidio-Jesina, il commento dei due tecnici

Il tecnico dei padroni di casa, Ottavio Palladini, pone l'accento sul rammarico legato al vantaggio raggiunto due volte e poi sfumato sugli sviluppi di due azioni nate da palla inattiva

Al “Ferranti” si materializza un pareggio che scontenta il Porto S.Elpidio, il quale aveva accarezzato l’idea di incamerare l’intera posta in palio e fare un passo in avanti importante in classifica. E che invece gratifica gli sforzi di una Jesina sotto per due volte nel punteggio e brava a risalire la china, mostrando anche personalità nel fare un tentativo – nei minuti finali – per portare a casa i tre punti, epilogo questo che sarebbe stato però troppo penalizzante per i padroni di casa, i quali pagano a caro prezzo le leggerezze commesse su due palle inattive.

«Due punti persi per come si era messa la partita – commenta il tecnico del Porto Sant’Elpidio, Ottavio Palladini – perché siamo stati bravi a portarci in vantaggio, peraltro due volte, ed abbiamo anche costruito due-tre occasioni interessanti in contropiede che avremmo dovuto sfruttare meglio. Purtroppo sono sempre i calci piazzati a risultare fatali: è stato così anche stavolta, contro una Jesina che secondo me fisicamente era più in palla di noi, che a differenza di loro eravamo al rientro in una partita ufficiale dopo un mese di stop e siamo calati parecchio nell’ultima porzione di gara. Il rammarico è grande, ma la squadra ha reagito bene, per cui ci prendiamo questo punto e guardiamo avanti, sperando di recuperare a breve alcuni giocatori che ci mancano».

«E’ stata una partita...scorbutica – dichiara Marco Strappini, allenatore della Jesina – perché all’inizio le formazioni hanno avuto un atteggiamento molto prudente sotto l’aspetto tattico, stando attente a non scoprirsi per cui il match è risultato bloccato e si è vista poca qualità. Poi nel prosieguo è restata una gara spigolosa, ma è decollata: abbiamo sempre rincorso, e ci prendiamo questo pareggio che è buono in ottica classifica perché giocare qui non è mai facile, come infatti non lo è stato oggi. Siamo andati in difficoltà sui palloni lunghi, complice il vento ed il terreno di gioco ma anche qualche disattenzione evitabile, ed abbiamo messo solo a tratti quella qualità in fase di possesso che invece è fondamentale».

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