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Moie Vallesina e quella "Zona Cesarini" che continua ad essere indigesta

La formazione di Rossi ancora una volta vede ridimensionarsi il risultato negli ultimi minuti. «Gli infortuni ci hanno permesso di dare più spazio ai giovani - dice il mister - ma speriamo di tornare presto al completo».

C’era una volta la Zona Cesarini. Che, nel Girone A di Promozione, è diventata la zona Moie, ma in senso opposto. Era già capitato nell’esordio stagionale con la Passatempese (che espugnò il “Pierucci” in pieno recupero) e sette giorni dopo nel pareggio acciuffato dal Valfoglia all’ultimo giro di lancette, e la storia si è ripetuta lo scorso turno nella trasferta sul campo dell’Osimo Stazione, a bersaglio proprio in prossimità del triplice fischio per l’1-1 finale.
«Va detto che in alcuni casi è mancata quella cattiveria necessaria per chiudere prima i conti – afferma il tecnico del Moie Vallesina, Matteo Rossi – ma questo è il calcio, d’altronde. Di positivo c’è che la squadra ha sempre lottato, ed anche nelle sconfitte subite abbiamo combattuto alla pari: questo malgrado una situazione non semplice vista la lunga lista di indisponibili, che comprende praticamente tutti ‘over’. Questi infortuni ci hanno permesso di dare più spazio ai giovani, come è peraltro nella politica della società, e per me è una grande soddisfazione visto che da otto anni sono anche il responsabile del vivaio. Ora abbiamo Trudo sulla via del completo recupero, e Api che ha già riassaggiato il campo per un quarto d’ora nell’ultima partita: questi rientri ci permetteranno anche di respirare a livello...numerico, allargando cioè il gruppo dei disponibili».

Prossima sfida, quella con i Portuali Ancona, unica squadra del lotto ad essere ancora imbattuta oltre alla capolista Osimana. Match interessante, che si configura anche come rivincita della sfida andata in scena in occasione della prima giornata della Coppa di categoria.
«Quello di Coppa non fu un test troppo attendibile – ricorda Rossi – perché fu partita vera ma disputata con formazioni comunque rimaneggiate. Ora si gioca con i tre punti in palio, e sarà diverso: i Portuali sono una neopromossa atipica, perché hanno una società molto ben organizzata ed ambiziosa, una rosa di ottimo livello ed una qualità di gioco espressa che per me la colloca di diritto tra le migliori del girone. Ha come allenatore Stefano Ceccarelli, figlio di quel Sergio che ho avuto come dirigente molti anni fa, quando giocavo. E’ una delle persone di cui conservo uno dei ricordi più belli quando ero nelle giovanili, mi ha trattato davvero come un figlio. Se sarà in tribuna, lo riabbraccerò volentieri».

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