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Moriconi a gamba tesa sulla sfortuna: «Loreto, si può risalire»

Il tecnico parla del momento difficile che la formazione mariana sta attraversando, caratterizzato da una serie interminabile di infortuni che ha complicato i primi tre mesi di campionato

Un simpatico aforisma sosteneva che la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Dalle parti di Loreto, sembra che la malasorte abbia l’acuità visiva di un falco, considerando l’incredibile sequenza di imprevisti che ha caratterizzato la prima parte del torneo affrontato dalla squadra mariana. «Come va? Bene, a parte gli undici rigori che ci hanno fischiato contro, che diventano tredici se consideriamo la Coppa, e le prime settimane di campionato in cui siamo stati obbligati a riciclare in attacco un difensore centrale come Alessandrini, che poi si è ovviamente rotto il ginocchio. Perché qua non ci facciamo mancare niente».

Sceglie la strada dell’ironia Francesco Moriconi, tecnico del Loreto («Perché non sono abituato a lamentarmi ed a piangermi addosso»), che però ammette di non aver mai affrontato una situazione simile nella sua carriera. «Ma io non getto la spugna, sia chiaro – precisa – e non si molla di un centimetro anche se i punti sono pochi e la sfortuna tanta. E’ chiaro che la rosa a disposizione non è ampia come quella di altre formazioni e posso avere anch’io commesso degli errori, ma è normale che senza un adeguato reparto offensivo, in un Girone A di Promozione così competitivo si fatica parecchio. Abbiamo fronteggiato l’iniziale assenza di Streccioni, di Stebner che si è fatto male alla caviglia, di Mangiaterra che a cui è saltato il crociato, e questa situazione di continua emergenza non ci ha permesso di pianificare in maniera regolare il lavoro. Ci siamo adattati, con tanta buona volontà, con l’aiuto di tanti ragazzi come ad esempio Martin Garcia che gioca senza aver fatto una vera e propria preparazione. Ma ora che stiamo lentamente ricominciando a schierare una squadra il più possibile vicina a quella pensata e strutturata quest’estate, stiamo facendo qualche passo in avanti».

Ancora nessuna vittoria, cinque i punti in classifica, ma un torneo che prevede ancora oltre venti giornate lascia margine per un recupero, sebbene la strada da percorrere per abbandonare la zona rossa della classifica sia molto lunga. «Sarebbe stato peggio affrontare questa situazione senza sapere dove mettere le mani – dice Moriconi – ed invece siamo consapevoli che ci manca la tenuta per tutto l’arco dei novanta minuti, come dimostrano i gol che incassiamo nell’ultima parte degli incontri. Ed ovviamente ci serve “rodare” una formazione standard senza essere obbligati a modificarla ogni volta a causa degli imprevisti di natura fisica che ci capitano. Qui a Loreto, negli anni passati, siamo stati sempre bravi a realizzare dei piccoli miracoli sportivi, centrando risultati importanti ribaltando i pronostici sfavorevoli. Quello cioè che siamo chiamati a fare quest’anno, seppur con uno scopo diverso, cioè risollevarci in classifica. Io ci credo, e l’ho anche detto ai ragazzi: se ne esce lavorando duramente. E tornando a schierare una parte dei giocatori che ci sono mancati: risalire è un traguardo alla nostra portata».

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