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Jesina femminile, lavori in corso: tra un vivaio da coltivare ed una 'nuova' Serie C

Con un occhio sempre vigile al settore giovanile, la società del presidente Massimo Coltorti punta a migliorare il quinto posto ottenuto dalla prima squadra lo scorso anno.

Nessun ‘volo pindarico’, ma programmazione mirata con particolare attenzione a quel vivaio che ha orgogliosamente prodotto talenti finiti nell’orbita delle nazionali giovanili. Una ricetta semplice, tutt’altro che agevole da mettere in pratica ma che in casa Jesina ha garantito longevità e stabilità ad alti livelli.
«Siamo reduci da un quinto posto in serie C – dice il presidente Massimo Coltorti – e proseguiamo il lavoro sulle atlete più giovani con i gruppi dell’Under 17, il cui campionato sarà probabilmente interregionale, dell’Under 15 regionale e delle più piccole, Under 12 ed Under 10. Con la prima squadra affronteremo un torneo inedito, perché la categoria è stata sostanzialmente uniformata al maschile e quindi siamo passati a tre Gironi da sedici squadre contro i quattro da dodici dell’anno passato. Siamo stati inseriti con le formazioni dell’Italia nord-orientale, più Emilia Romagna e Sardegna, cosa che peraltro aumenta ed allunga le trasferte».

L’intenzione della Jesina in...rosa è comunque quella di fare un ulteriore passo avanti, come si evince dalla campagna acquisti che potenziato l’organico a disposizione dello staff tecnico.
«Una rosa non sufficientemente completa mal si coniuga con un campionato che vedrà comunque un aumento delle partite da giocare e delle trasferte – conferma Coltorti – da qui l’esigenza di pescare sul mercato per irrobustire il gruppo a disposizione dell’allenatore, che potrà contare su sei nuove pedine. La partenza del torneo è ancora lontana, ma le ragazze hanno già disputato un paio di amichevoli per riprendere confidenza con le partite: prima con una compagine di categoria superiore come il San Marino, la cui squadra della Primavera Nazionale sarà la nostra prossima avversaria in questo precampionato, e poi con le doriche dell’AnconaRespect. Sono sfide che ci permetteranno di analizzare meglio il lavoro che stiamo portando avanti nelle sedute di allenamento».

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