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Giacco ed un'Osimana già in orbita. «Non ci nascondiamo, ma occorre prudenza»

Il direttore sportivo del sodalizio giallorosso, figura storica del calcio in città, smorza gli entusiasmi: «Ottima partenza, però restiamo coi piedi per terra: il cammino da fare è ancora lungo»

La sua vita è a tinte rigorosamente giallorosse. In maglietta e pantaloncini come in divisa sociale, nelle gioie (il campionato di C/2), nei dolori (la ripartenza dalla Prima Categoria) e negli eventi storici («17 Maggio 1975, spareggio con la Falconarese per salire in D, 12mila persone al “Dorico” pieno come un uovo già a due ore dall’inizio della partita, che vincemmo 1-0 ai supplementari»).
Giovanni Giacco, direttore sportivo dell’Osimana, è uno degli uomini simbolo della società, che il prossimo anno soffierà su cento candeline. Ed il regalo, nelle intenzioni, dovrebbe essere quella promozione nel torneo di Eccellenza su cui il sodalizio ha fortemente puntato, allestendo una squadra praticamente da tutti indicata come la favorita numero uno.

«Non ci nascondiamo, questo è chiaro – spiega il d.s. - così come non possiamo che essere soddisfatti per questo avvio di torneo. Abbiamo incassato un solo gol, in pieno recupero, nel match inaugurale contro i Portuali, che peraltro ritengo un’ottima squadra, con un bravo allenatore, e che secondo me potrà finire tranquillamente nella parte alta della classifica. Però, come ripeto sempre, il calcio è materia strana, in cui l’1+1=2 che si fa in matematica non è applicabile. Per cui, restiamo con i piedi ben saldi a terra, proseguendo nel nostro cammino, una partita alla volta».

I tredici punti messi in cascina nelle prime cinque gare rappresentano così un biglietto da visita senza dubbio importante. L’oggettiva qualità della rosa ha trovato pieno conforto nei risultati ottenuti, superando subito quella naturale pressione che accompagna chi, come i giallorossi, è consapevole di aver tutto per poter primeggiare. Perché dover adempiere all’obbligo di vincere, a volte, mal si coniuga con la tranquillità necessaria per confermare sul campo le previsioni “sulla carta” della vigilia.
«Di questi esempi il calcio è pieno – conferma Giacco – e rimanendo ai tempi recenti mi viene in mente l’Ancona nel torneo di Eccellenza. Come dirigenza cerchiamo di non sovraccaricare la squadra, consapevoli che il buon lavoro e la qualità dei giocatori porteranno risultati. Ma serve prudenza, senza lasciarsi andare a facili entusiasmi. Questo primo mese di campionato ci ha detto che la strada imboccata è quella giusta: ora spetta a noi continuare a marciare spediti».

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