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Castelfidardo spalle al muro: per tenersi la D serve espugnare Fano

I biancoverdi di scena al "Raffale Mancini" nello spareggio play-out contro i granata, con l'obbligo di vincere in considerazione della miglior classifica con cui i padroni di casa si presentano allo spareggio

Ultimo ostacolo, quello che vale un’intera stagione. Il Castelfidardo si gioca infatti la salvezza al “Raffaele Mancini” di Fano, domani pomeriggio a partire dalle 16. I fidardensi arrivano all’epilogo di questo torneo in un match da dentro o fuori, per cercare di guadagnarsi la permanenza nella categoria. Una sfida contro una formazione partita con ben altre ambizioni di classifica e con un blasone importante, ma i ragazzi di mister Enrico Piccioni arrivano a questo match con un solo obiettivo: ottenere la vittoria che significherebbe rimanere in serie D. Nei 90 minuti di gioco, più eventuali supplementari in caso di parità con i granata che possono contare su due risultati utili su tre in virtù del miglior piazzamento in classifica, i biancoverdi dovranno disputare la partita perfetta per chiudere questa annata sportiva con un traguardo importante. Servirà anche il pubblico delle grandi occasioni per supportare i fisarmonicisti in questa decisiva gara.

«Innanzitutto è una partita che speravamo di poter riuscire a giocare – dice il tecnico della compagine biancoverde, Enrico Piccioni – ed alla fine ci siamo arrivati con grande spirito di sacrificio da parte del gruppo. Siamo consapevoli dell’importanza della gara che di fatto vale un’intera stagione: per questo in settimana, sapendo che sarebbe stata molto lunga, ho cercato di tenere tranquilli i ragazzi. Però ci siamo preparati bene per questo appuntamento, coscienti di non avere scelta se vogliamo raggiungere il traguardo salvezza: bisogna vincere, senza avere l’alternativa di poter gestire un risultato favorevole.
Il Fano è un’ottima squadra – conclude Piccioni – e tutti si auguravano di non incrociarla nei play-out, visto che parliamo di una realtà che era partita con obiettivi più ambiziosi, però arrivati a questo punto non credo debba interessarci quale sia l’avversario. Scenderemo in campo ben sapendo qual è il nostro scopo e quali sono i nostri punti di forza: sarà determinante l’aspetto mentale, non farsi prendere dalla frenesia di segnare. E vedremo cosa ci riserverà questo incontro».

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