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Semifinali Coppa Promozione: la Vigor attende la Fermignanese

Dopo la vittoria per 3-1 dell'andata, i fidardensi chiamati a completare l'opera per raggiungere in finale il Potenza Picena. Il tecnico Luca Manisera mette in guardia i suoi: «Non verranno in...gita di piacere»

Finale di Coppa ipotecata, ma non ancora messa definitivamente al sicuro. La parte opposta del tabellone ha già emesso il verdetto, con la qualificazione del Potenza Picena, mentre nella parte alta della griglia la Vigor Castelfidardo è chiamata – questo pomeriggio alle 18.30 - a completare l’opera, ben iniziata vincendo il match di andata a Fermignano (3-1 il punteggio) che ha spianato la strada verso l’atto conclusivo della Coppa di categoria. Il tecnico della formazione biancazzurra, Luca Manisera, predica prudenza.

Una finale che nobiliterebbe una stagione già estremamente positiva.
«Sì, ma non l’abbiamo ancora conquistata. Non penso che la Fermignanese si presenterà a Castelfidardo in gita di piacere. Al di là di questo, senza dubbio è gratificante essere quasi arrivati in fondo: al di là del prestigio, del titolo che è in palio, è una conferma della bontà del lavoro svolto. E vincere, anche in Coppa, è sempre utile per il morale».

Frase fatta guardando classifica e percorso: “Ah, se la Vigor si fosse svegliata prima”...
«Sinceramente, non sarebbe cambiato nulla, se il riferimento è al distacco dall’Osimana, su cui non abbiamo mai fatto la corsa. Quella su noi stessi, sì, ma non sulla capolista che ha ampiamente dimostrato di avere qualcosa in più di tutte le altre. E non mi riferisco alle qualità tecniche, che non c’è bisogno di sottolineare, ma anche alla grande mentalità vincente che hanno dimostrato: lo si è visto nel modo in cui hanno superato le difficoltà in cui si sono trovati».

Però quella partenza ad handicap, vista la collocazione in classifica, grida vendetta a prescindere...
«Se è per quello anche i due pareggi recenti con Moie e Passatempese. Ma il rammarico è più che altro legato alla possibilità sfumata di mettere al sicuro un posto nei play-off, che invece resta in bilico visto che il gruppo di testa rimane molto compatto. Abbiamo iniziato male, poi siamo usciti alla distanza, quindi ci siamo inceppati complici anche alcuni problemi fisici e faticavamo a concretizzare. Poi, ne abbiamo fatti 6 al Gabicce. Va così...».

A inizio anni ‘90, il Milan aveva in Massaro l’uomo della Provvidenza. Tu hai Tonuzi: entra e fa sfracelli.
«Cominciamo col dire che Ardit non c’entra niente con questa categoria, dove se è a posto fisicamente ha almeno venti reti a campionato in canna. Lo hanno fermato problemi alla schiena, non ha i 90’ nelle gambe, ma quando entra ha doti tali che gli permettono di spaccare le partite. Non ho calcolato la media gol, ma effettivamente è impressionante».

Una bella arma in più per i play-off...
«Prima, però, arriviamoci».

La strada è quella giusta...
«Ma sei partite sono tante, saranno turni imbottiti di scontri diretti, di sfide contro squadre che giocheranno col coltello tra i denti per salvarsi: non c’è da stare tranquilli, ed i distacchi in classifica lo confermano. Il percorso che abbiamo fatto è importante, portato avanti con la qualità sotto il profilo del gioco ed una bella personalità, nonostante un inizio di torneo complesso. Andarsi a giocare gli spareggi sarebbe un premio per la squadra, lo staff, la dirigenza ed i tifosi. Abbiamo una finale di Coppa da conquistare e un posto play-off da difendere: sono traguardi alla nostra portata, ma servirà dare il massimo».

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