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Buonaventura si "prende" l'Osimana: «Vincere non è mai semplice, ma non ci nascondiamo»

Tanti i gol segnati tra Eccellenza e Serie D, poi la scelta di scendere in Promozione. «E' un torneo che non conosco, ma sabato abbiamo già avuto un assaggio delle difficoltà che può presentare»

Nei posti dove si è stati bene, non solo si torna, ma a volte si resta. Per questo Alex Buonaventura sente le Marche come sue, vuoi per una questione meramente logistica («Sono nato a Pordenone – dice - i miei sono originari del Gargano, in Puglia, per cui le Marche e l’Emilia Romagna rappresentano una sorta di compromesso geografico»), vuoi per la presenza del mare, «con cui ho un rapporto speciale, perché averlo vicino mi fa sentire bene, mi piace molto anche d’inverno».
E poi a legarlo a queste due regioni ci sono i gol, tanti: 36 nelle tre stagioni di D con la Civitanovese, quasi 50 a Rimini in due anni, giusto per citare i ‘personal best’. L’arrivo ad Osimo è simbolicamente un cerchio che sembra chiudersi, che Alex ha cominciato a tracciare proprio tra i dilettanti marchigiani quasi quindici anni fa iniziando a freddare portieri con la maglia della Castelfrettese.

«E’ successo tutto in fretta – spiega il 35enne attaccante – ed all’inizio l’idea di scendere di categoria non mi convinceva troppo, considerando che fisicamente sto bene e non ho mai avuto infortuni tali da rallentare o addirittura compromettere la carriera, e che le proposte sul piatto che mi avrebbero permesso di continuare in D non mancavano. I dirigenti dell’Osimana sono stati diretti, e onesti, presentandomi quella progettualità che cercavo: ci accomuna la voglia di rivincita, di costruire qualcosa di importante in una piazza che ha fame di calcio».

Fare a sportellate in area e finalizzare, ma anche andare negli spazi e raccordare il gioco, come accaduto nell’ultima stagione in D in cui ha agito da trequartista: un eclettismo che può tornare molto utile all’Osimana. All’esordio 50 minuti, perché la fase di rodaggio non è stata ancora ultimata.
«E’ andata bene – dice Alex – ma non come volevo io, però mi accontento. La Promozione è un campionato che non conosco, ma sabato abbiamo avuto un assaggio di quello che sarà: non abbiamo piazzato il colpo del k.o. ed alla fine lo abbiamo pagato. Credo che sotto questo aspetto tutti i tornei si assomiglino: se parti come una delle squadre più accreditate, gli avversari contro di te raddoppieranno gli sforzi e cercheranno di sfruttare al meglio le tue incertezze. Per cui sarà necessario tenere sempre alta la guardia».

Sfogliando l’album dei ricordi, Buonaventura pesca un’istantanea con la speranza che si riveli un deja-vu.
«A Rimini, in Eccellenza. Segnai tantissimo, avevo Ricchiuti e Cicarevic, che di...cioccolatini me ne hanno serviti tanti. Prima partita, subito un 1-1. Seconda partita, siamo sotto 2-1 a un quarto dalla fine. La risolve Arlotti, che all’epoca aveva diciotto anni (tutt’ora in biancorosso, ma finito una settimana fa sotto i ferri per la rottura del crociato ndr) ed entrando a partita in corsa fa due gol in dieci minuti. Da lì in poi, non ci siamo più fermati. Ecco, mi auguro che superate le difficoltà iniziali, anche questa Osimana cresca e faccia bene. Non ci nascondiamo, siamo una squadra importante, ma dobbiamo essere consapevoli che ci saranno delle insidie, delle problematiche: sta a noi superarle restando compatti e uniti. E sono convinto che alla fine il campo ci premierà»

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