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Calcio

Ancona, tecnologia al potere: elaborato un “drive gestionale” per il vivaio

Lo ha presentato la dg Roberta Nocelli. Il sistema di monitoraggio per gli atleti è all’avanguardia a livello nazionale

Il settore giovanile dell’Ancona si conferma all’avanguardia sotto ogni punto di vista ed attento ad ogni particolare per seguire costantemente e favorire la crescita di ogni atleta e della società. Il vivaio biancorosso è infatti regolarmente monitorato da un dettagliatissimo “Drive gestionale” con cui in ogni momento la Società può seguire e verificare l’attività dei propri ragazzi. Al suo interno sono registrati e quotidianamente aggiornati, oltre ai dati antropomorfici e alle informazioni di contatto personale di ogni ragazzo, anche tutti i test effettuati, le tabelle relative agli infortuni e ai giorni di riposo, le modalità di tutti gli allenamenti con le relative presenze, le liste relative alla divisione in distinti spogliatoi per la prevenzione del Covid, i modelli di riscaldamento pre-gara condivisi, le pagelle scolastiche, le convocazioni alle gare ufficiali e le distinte gara.

Non mancano anche tutti i dati tecnici e relativi alle varie prestazioni: filmati, relazioni quadrimestrali e report per ogni partita dei vari tecnici e le valutazioni TIPSA. Una perfetta “fotografia” dello stato dell’arte nel presente, utilissima per conoscere in ogni momento la situazione specifica di ogni atleta e di ogni squadra, ma con finalità importanti anche in ottica futura di raffronto e miglioramento. Ogni voce all’interno del Drive ha una sua specificità ben precisa per i tecnici ed i responsabili che quotidianamente si interfacciano con lo strumento, allenandosi ad analizzare e verbalizzare le prestazioni, a cogliere e analizzare attraverso i video determinate dinamiche di gioco e di allenamento, a creare parametri di riferimento per la valutazione e la ricerca di alcuni profili, a verificare se l’organizzazione settimanale degli allenamenti si concilia e in che modo con l’impegno scolastico. L’obiettivo è proprio quello di creare un database minuzioso che nel corso degli anni tenga conto dell’evoluzione e della crescita sia del singolo giocatore che della Società e dei suoi metodi di lavoro. Di certo, la base di un percorso più ampio che in futuro andrà sempre più ad approfondirsi e a specializzarsi, innalzando costantemente la qualità del lavoro e dell’offerta formativa rivolta ai propri tesserati.

«Abbiamo creato in poco più di due mesi sei squadre nazionali solo ad Ancona. Abbiamo ricominciato tutto da capo – ha commentato la DG biancorossa Roberta Nocelli – come se fossimo stati una Società nuova. Siamo venuti per crescere, senza cancellare ciò che abbiamo trovato. Abbiamo ascoltato, collaborato, ci siamo relazionati con una città intera e tutto il suo hinterland. Abbiamo stretto accordi con dodici Società del territorio.  Abbiamo arruolato tecnici e istruttori, dirigenti e giocatori. Abbiamo portato un modello di calcio che oggettivamente a livello comportamentale e dirigenziale è apparso nuovo, ma concreto. Non ci siamo fermati davanti ai no che abbiamo ricevuto dovuti al passato dell’Ancona e di chi ha operato per conto della società. Abbiamo abbattuto muri e ostacoli per cementare i primi mattoni. Abbiamo masticato amaro qualche volta – ha proseguito la DG – ma i nostri collaboratori hanno sempre operato per mettere le basi per quello che dovrà essere un punto di riferimento forte e coerente. Potevamo fare di più, certamente sì, ma siamo venuti per costruire e non per distruggere. Questo gestionale è la prova della nostra attenzione verso i nostri atleti, le famiglie, la scuola, quei pilastri che formano il carattere di ogni ragazzo, che per noi è imprescindibile. Da qui in avanti – ha concluso la Nocelli – continueremo con il nostro lavoro, relazionandoci ogni giorno con tutti, portando risposte alle tante domande. Il nostro lavoro è fatto ogni giorno con passione e rispetto verso tutti. Stiamo stringendo accordi per il convitto dei ragazzi per la prossima stagione, per garantirci con lungimiranza l’arrivo di coloro che sono più distanti. Abbiamo investito poco, come ha detto qualcuno? È un concetto che mi lascia molto perplessa e forse anche offesa. Abbiamo fatto quello che spesso viene considerato il dovuto, ma di dovuto in realtà non c’è mai nulla. Abbiamo semplicemente dato seguito alle nostre parole del 15 giugno 2021. Adesso dobbiamo concentrarci sulla crescita di un gruppo di persone che rappresenta una città, dobbiamo essere fieri di portare per l’Italia il Cavaliere sul petto. Noi lo siamo».

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