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Giovanili biancorosse, l’intervista a Marco Arno mister dell’Under 15 Lega Pro Nazionale

L'intervista all'allenatore dell'Under 15 Lega Pro Nazionale. Questa la sua storia, raccontata sul sito della società dorica

«Mi auguro di cuore di vedere un giorno qualche ragazzo allenato dal sottoscritto indossare la maglia della prima squadra dell’Ancona». L’idea sulla quale basa la sua filosofia mister Marco Arno, allenatore dell’Under 15 Lega Pro Nazionale dell’U.S. Ancona 1905, la dice lunga sulla passione innata che ha spinto l’ex-giocatore biancorosso verso la carriera d’allenatore.

– Arno, quando ha iniziato ad allenare?

“Nel 2011 sotto la presidenza di Andrea Marinelli”.

– Perché questa decisione d’intraprendere la carriera di mister?
“Negli ultimi anni da calciatore cercavo di apprendere il più possibile da allenatori importanti come Campilongo, Galderisi e Arrigoni e mi sono reso conto che sentivo il piacere di mettermi in gioco come allenatore. Per me è stata una sorta di vocazione…”.

– Può riepilogarci le sue esperienze?

“Ho svolto il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile biancorosso nella stagione 2010/’11 poi, nel corso degli anni, ho allenato la formazione Juniores Nazionale dell’Ancona 1905. In seguito altre esperienze a livello di prima squadra…”.

– Può raccontarcele?

“Sono stato collaboratore all’Empoli proprio sotto la gestione tecnica di mister Campilongo poi nel 2013 sono subentrato all’Offagna calcio in Promozione riuscendo a portare la squadra dall’ultimo posto allo spareggio salvezza che purtroppo perdemmo. Nel 2014 ho svolto il ruolo collaboratore tecnico dell’Ischia nella Lega Pro e nel 2015 ho fatto parte come allenatore in seconda dello staff tecnico del Rimini in serie D. Ora sono alla guida dell’Under 15 Lega Pro dell’Ancona 1905. Sono anche Delegato regionale dell’associazione degli allenatori di calcio di Ancona, un ruolo del quale vado fiero”.

– Venendo alla sua nuova avventura con i giovani biancorossi, quali obiettivi si è prefissato?

“Sono focalizzato sulla crescita sia umana che professionale dei ragazzi e cerco di dare un occhio anche alla classifica; l’aspetto del risultato, chiaramente, ci interessa molto meno ma, comunque, non va disprezzato”.

– Ci ricordi la sua esperienza con la maglia biancorossa?

“Faccio il mio esordio in Ancona-Bari del 1993, una grandissima emozione vissuta proprio negli anni belli del sodalizio biancorosso quando l’Ancona era in serie B e alla guida della squadra si alternarono mister Vincenzo Guerini e mister Atitlio Perrotti”.

– Qual è la differenza maggiore tra il calcio attuale e quello dei suoi tempi?

“Se ti presentavi al campo a vent’anni col cellulare o i capelli colorati… ti mandavano al circo mentre ora tutto è legittimo e i giovani hanno perso il valore del sacrificio e del rispetto. Dal punto di vista tecnico era un calcio meno fisico e.frenetico mentre ora si gioca a velocità molto elevata con meno qualità e più strategia sulle individualità anche fisiche. Poi la tecnologia svolge un ruolo importante nella preparazione alle gare perché consente di avere informazioni dettagliate sulle squadre avversarie”.

– Com’è il suo rapporto con i giovani?

“Di reciproca lealtà. Ho basato il nostro rapporto su questo principio perché credo sia giusto dire la verità sia nel bene che nel male. Ritengo che i ragazzi abbiano apprezzato questo mio modo di rapportarmi con loro”.

– Soddisfatto di questo corso dell’U.S. Ancona 1905?

“Molto. Ho avuto modo di conoscere il Direttore, Gianfranco Mancini, già noto come allenatore e responsabile dell’Academy dell’Udinese, gran lavoratore ed esperto di calcio. Oltre ad aver stretto la conoscenza con una persona appassionata e che ama il calcio come Gianfranco Bernabei. In oltre sono molto contento di avere dei collaboratori come Filippo Angelelli, preparatore atletico di alto livello, e Angelo Recchi, allenatore dei portieri che non ha bisogno di presentazioni; loro sono figure determinanti per il nostro gruppo sotto ogni punto di vista”.

– La sua squadra Under 15 Lega Pro come può classificarsi?

“Speriamo di  arrivare tra le prime quattro posizionamento che, al primo campionato di un certo livello, per i ragazzi rappresenterebbe un ottimo traguardo; ma la cosa che mi auguro di cuore è quella di vedere un giorno qualche ragazzo che ho allenato indossare la maglia della prima squadra”.

– Il suo sogno nel cassetto?
“Quello di guidare un giorno la prima squadra. Credo questo sia un sogno di tutti quelli che intraprendono la carriera di mister anche perché allenare un sodalizio storico com’è l’Ancona… sarebbe un traguardo davvero importante”.

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