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La crisi dell'Ancona è un tunnel senza fine

La partita di Modena è stata la cartina tornasole dell'intera stagione. Mercato fallimentare e immobilismo societario. Ed ora anche Brini è a rischio

La retrocessione non è mai stata così vicina. L'Ancona esce con le ossa rotte dalla trasferta di Modena, confermando crisi di identità e risultati e sprofondando a ridosso della zona playout. Difficile raccontare la situazione che si sta vivendo in questo momento. Un paradosso continuo, partito con l'arrivo di Ranieri e culminato con un mercato invernare senza logica. A dimostrarlo anche le scelte di Fabio Brini, sempre più corpo estraneo in una società completamente allo sbando. Il tecnico biancorosso ha lasciato fuori quasi tutti in nuovi arrivati. Unica eccezione quella di Vitiello, suo fedelissimo ed unico acquisto avallato dallo stesso Brini. La partita di Modena è stata la cartina tornasole dell'intera stagione . Un primo tempo discreto, giocato per i 30 minuti iniziali con buona intensità. Poi una lesa maestà sia tecnica che fisica, imbarazzante per certi versi, che ha portato l'Ancona ad uscire completamente dalla partita e dar fianco ad un Modena mediocre ma che ha lottato e meritato ampiamente la vittoria. Tralasciando le scaramuccie social tra Ranieri e Mastropietro e l'assoluta ineguatezza della nuova gestione, a breve potranno aprirsi scenari ancora più inquietanti. La posizione di Brini è ora in discussione, con la società che ne discuterà in un vertice previsto per questa sera. La classifica parla chiaro. L'Ancona si trova davanti ad un bivio: o sprofondare senza dignità insieme al suo "progetto", o rialzare la testa, concludere al meglio la stagione e sperare in una rivoluzione estiva, che possa portare investitori seri e dirigenti capaci. Quest'ultima strada ci sembra difficilmente percorribile, la prima purtroppo maledettamente reale.

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