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Ancona ad un passo dal baratro, Miani contro Ranieri: «Mantenga gli impegni o se ne vada»

Momento drammatico per la società biancorossa. Miani ha spiegato l'attuale situazione dell'Ancona, pungendo Fabiano Ranieri, accusato di non aver mantenuto le promesse iniziali

«Ranieri aveva promesso di reperire le risorse per la gestione della società ed il pagamento degli stipendi. Ad oggi tutto questo non è stato fatto.» A parlare è il presidente dell'Ancona David Miani, durante la conferenza stampa di questa mattina (mercoledì) all'Ancona Point. Una situazione drammatica quella presentata ai giornalisti, che evidenzia una grottesca gestione economica da parte della compagine biancorossa.

«Fabiano Ranieri aveva promesso il pagamento degli stipendi entro il 30 agosto - ha rivelato Miani - invece tutto questo non è stato rispettato e dopo non aver rispettato neanche la scadenza del 16 settembre ci troviamo con i contributi bloccati dalla Lega Pro. Se non dovessimo trovare i soldi entro il 16 di ottobre andremo in contro ad una penalizzazione» Non le ha certo mandate a dire Miani, rispedendo al mittente le accuse fatte alla società: «Lo scorso anno queste cose non erano mai successe. A giugno ho personalmente provveduto a pagare anticipatamente tutti gli stipendi ed i contributi. Poi è arrivato Ranieri che ci aveva promesso delle cose, ma non ha fatto altro che appesantire i conti della società».

Si perchè esiste anche questo paradosso. Proprio come raccontato da Miani la squadra di quest'anno costa di più di quella dello scorso campionato. Sono stati proprio i dirigenti portati da Fabiano Ranieri a scegliere i nuovi giocatori, con scelte che fino ad ora si sono dimostrate completamente sbagliate. In tutto questo c'è anche il malcontento di Fabio Brini, deluso dalla situazione in cui versa la società e che potrebbe anche decidere di fare un passo indietro e lasciare la guida tecnica. 

«Ora è importante che Ranieri porti i tre milioni di sponsorizzazione come da lui promesso - continua Miani - altrimenti è giusto che faccia un passo indietro. In estate quando è arrivata la sua proposta abbiamo fatto tutti i controlli necessari e la situazione sembrava ok. Invece al 21 settembre gli unici soldi portati sono stati quelli dei tifosi e di un imprenditore di Ascoli che ha versato 100mila euro nelle nostre casse. Delle promesse di Fabiani neanche l'ombra.» Ma è tutta colpa di Ranieri o anche l'attuale gestione ha commesso degli errori? Miani fa in parte un mea culpa, spiegando però che tutto è partito dal bilancio preventivo che si è rivelato completamente sbagliato: «Abbiamo sovrastimato le entrate ai botteghini con il calo del flusso dei tifosi allo stadio che ha pesantemente contribuito. Il bilancio preventivo redatto da alcuni professionisti che erano già in società si è rivelato completamente sballato. A gennaio poi - continua Miani - potevamo scegliere se cedere i giocatori migliori per ridurre i costi o tentare il salto in Serie B e risolvere la situazione in maniera definitiva. Abbiamo scelto un ibrido, con i debiti che sono rimasti e che sono aumentati dopo i mancati introiti derivanti dalle amichevoli saltate e dai concerti.»

I NUMERI - Ma quali sono queste cifre? Miani ha confermato che la società chiuderà il bilancio con un passivo di 400mila euro. Inoltre ci sono 200mila euro di tasse non pagate, che l'Ancona ha deciso di rateizzare. Una situazione che nonostante le timide rassicurazioni di Miani, sembra sempre più drammatica. Il presidente dell'Ancona ha parlato di alcuni incontri preliminari con dei nuovi sponsor ribadendo che: «l'Ancona è una società sana per chi volesse investire».

I TIFOSI - Miani ha poi concluso parlando dei tifosi, che hanno puntato il dito contro l'attuale gestione. Tanti i fischi dopo la fine della partita con il Venezia, diretti anche a Cerminara e Fiorello Gramillano. Nei giorni scorsi si era paventata la possibilità di organizzare un'assemblea pubblica, richiesta a gran voce dai C.U.B.A. Miani ha detto no, aprendo solamente ad un confronto con una delegazione dei tifosi organizzati e non. Nessuna assemblea pubblica quindi. Il motivo? Non ci sarebbe un clima abbastanza disteso. Quel che è certo è che si aspetta la mossa di Ranieri. Ora ci sarà l'assemblea dei soci e si vedrà se l'architetto romano sia stato solamente un bluff, oppure abbia la seria intenzione di investire nell'Ancona e mettere sul tavolo il denaro promesso. 

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