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Atletica: scuola e sport, binomio vincente per i ragazzi dell’Atletica Amatori Osimo Bracaccini

Una testimonianza di giusto equilibrio ci viene data da un gruppo di ragazzi dell'atletica Atletica Amatori Osimo Bracaccini, che sono stati premiati con borse di studio per il buon profitto scolastico e sportivo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

In questa società dispersiva e virtuale, dove più delle volte i valori propagandati sono diversi da quelli del miglioramento dell'individuo , educare i nostri giovani per farli crescere in un modo equilibrato rimane molto difficile.

Scriveva il poeta scrittore Giuseppe Giusti che " I figli, dicono, non basta farli; v'è la seccaggine dell'educarli".

Educare alla disciplina i giovani non è stato semplice né mai lo sarà, ma lo sport con la sua funzione educativa rappresenta un fondamentale momento importante nel loro processo formativo.

Seppur vero che l'intelligenza è un fattore personale, ma la cultura la si fa sui banchi di scuola, trovare il giusto equilibrio fra studio e sport non è cosa facile.

Una testimonianza di giusto equilibrio ci viene data da un gruppo di ragazzi dell'atletica Atletica Amatori Osimo Bracaccini, che sono stati premiati con borse di studio per il buon profitto scolastico e sportivo.

Nella Festa dell'Istituto d'Istruzione Superiore Corridoni-Campana, al palazzetto Palabaldinelli, alla presenza di autorità civili, militari, sportive e rappresentati del mondo imprenditoriale, sono state premiate per meriti scolastici le sorelle Sara e Rebecca Badioli, Martina Strappato, Laura Scoccianti e per meriti sportivi Luca Marconi, Giulia Marchetti, Beatrice Cavezzi e Alessandro Antonini .

Oltre ai buoni profitti negli studi scolastici nel corso dell'anno con una serie di successi conquistati nelle fasi dei Giochi Sportivi Studenteschi di Corsa Campestre Provinciali e Regionali, hanno ottenuto il diritto di rappresentare le Marche alle finali Nazionali.

A questo importante appuntamento dell'anno, Martina, Rebecca, Sara e Beatrice non hanno tradito le attese e sono giunte quarte assolute, risultato sino ad oggi mai conseguito dall'Istituto a livello femminile .

Con una sua diretta testimonianza Rebecca Badioli, che oltre all'atletica pratica anche altri sport, ci ha spiegato che " Ci sono molti atleti che praticano più di uno sport contemporaneamente, e credo che per ognuno di loro, così come lo è per me, questa rappresenti davvero una grande ricchezza. Infatti, se è vero che dedicarsi ad uno sport è un'attività sana che aiuta fisicamente quanto psicologicamente e caratterialmente, praticarne addirittura due o tre è davvero una cosa eccezionale. Io, ad esempio, praticando anche nuoto e triathlon, posso assicurare che trovarsi coinvolti in attività e ambienti tanto differenti è una grande occasione che ti aiuta notevolmente ad aprire la mente e a formarti caratterialmente, insegnandoti il prezzo del sacrificio, ma soprattutto obbligandoti a sviluppare una certa abilità organizzativa e stabilire una priorità di valori. Infatti per poter praticare più sport contemporaneamente, sono richiesti passione, determinazione e capacità organizzativa, che comprende anche il saper stabilire quando è necessario che si sacrifichi un impegno a favore di un altro, cosa che magari all'inizio potrà sembrare un peso o una privazione, ma che poi ripagherà in termini di soddisfazione personale.

L'altra sorella Sara Badioli ha espresso le varie difficoltà che uno studente incontra nel coniugare studio e sport " Sinceramente studiare e allo stesso tempo praticare uno sport a livello agonistico non è facile. Questo però non deve scoraggiare i ragazzi che vogliono cominciare a farlo. La difficoltà nel coniugare le due cose nasce principalmente dal problema tempo. Ecco allora che serve capacità di organizzazione e voglia di fare: sfruttare ogni momento, avvantaggiarsi,cercare di ottenere sempre il massimo profitto dallo studio, concentrarsi e mai rimandare. Qualche sacrificio magari va fatto e si esce una volta di meno il sabato sera, ma come dimostra il nostro gruppo si vive bene lo stesso e si ottengono ottimi risultati in entrambi i campi. Per gli sportivi come noi, non è solo un'attività fisica, ma anche un momento di incontro con persone che condividono la tua stessa passione e la tua stessa fatica lo può confermare Peppe, la persona che ci segue, che ci dice sempre di ridere di meno e faticare di più!.

Questi ragazzi che non hanno più la possibilità di vivere la magnifica esperienza del cortile o dei tantissimi oratori fucina di grandi campioni, si chiedono come nasce la passione per lo sport e Martina Strappato, che oltre all'atletica pratica anche calcio, ha risposto " Ho iniziato a praticare atletica all'età di sei anni e in poco tempo questo sport è diventato una passione. Mi sono innamorata di questo sport anche grazie al fatto che l'atletica nella mia famiglia era un po' come il pane quotidiano visto che sia mio padre che mio fratello corrono. Posso dire che questa passione è nata anche dai tantissimi atleti che vedo in televisione e che in fondo ti trasmettono dei valori importanti e giusti e ti illudono che forse un giorno tra loro ci potresti essere anche tu. Ma questa passione è qualcosa che ti da la forza per fare dei sacrifici, per non arrenderti anche quando sembra troppo difficile, per raggiungere gli obbiettivi che ti sei prefissata e per condividere questa gioia con i tuoi compagni".

Consigliare un giovane studente che abbia intenzione ad avvicinarsi ad una disciplina ha suggerito Beatrice Cavezzi " di cimentarsi in qualcosa di cui è interessato perché una qualsiasi attività richiede interesse e impegno. Consiglierei, in secondo luogo, di prendere con serietà lo sport nel senso di portarlo avanti con piacere, impegno e sacrificio, ma allo stesso tempo di prenderlo come un modo per svagarsi, divertirsi e rilassarsi."

Da queste raccolte testimonianze traspare una nuova generazione di ragazzi che seppur amando le nuove tecnologie, riescono a staccare il cellulare, a sconnettersi da facebook e dal computer quando studiano e che per partecipare alle gare rinunciano alle lunghe dormite della domenica mattina .

Per cui oggi più che ieri lo sport, insieme alla famiglia e alla scuola fa parte di quella importante filiera pedagogica ed educativa, capace di far crescere i nostri ragazzi con sani e imprescindibili principi di lealtà, rispetto di se stessi, degli altri e delle regole della vita.

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