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Ancona, l'amara riflessione di Marinelli: "Stadio? Sembra di stare in parrocchia"

Nonostante la vittoria e la salvezza virtualmente raggiunta, il presidente dell'Ancona Andrea Marinelli ha commentato la scarsa affluenza dei supporters biancorossi in questa stagione

La faccia non è di chi ha appena raggiunto la salvezza con la sua squadra. Le parole sono di chi vuole raccontare un malumore che ormai da tempo logora il rapporto tra la società ed il tifo biancorosso. Ieri ci si è messa anche una protesta degli ultras, ritiratisi dal loro consueto posto al centro della curva nord dopo che la polizia aveva bloccato l'ingresso di alcuni tifosi. Inoltre precisiamo che il presidente Marinelli, nelle sue dichiarazioni a seguire, non si è mai riferito alla protesta  dei tifosi avvenuta nella giornata di ieri, ma ad una situazione generale

"Non entro nel merito della protesta ma vedere lo stadio così non è il calcio, sembra di stare in parrocchia. Trovo strana questa situazione e così ci facciamo male da soli. E' tutto l'anno che andiamo in trasferta una manciata di tifosi ed in casa ne abbiamo sempre pochi. Questa Lega Pro tanto cercata non mi esalta più di tanto. Escluso il derby con l'Ascoli, il resto mi sembra una situazione paradossale. Spero che il calcio si riprenda. Anche fuori dalla nostra realtà."

"L'intenzione della società ora è di raggiungere i punti che ci servono per poi vedere in campo i nostri giovani. Sono convinto che faranno molto bene. Il silenzio stampa - continua il numero uno dorico - sono piccole strategie per tenere unita la squadra. Dobbiamo subito chiudere il discorso salvezza. Non dobbiamo mollare e poi inizierà a giocare chi lo ha fatto meno. Sta a loro mettersi in mostra. L'Ancona non regalerà niente cercando di chiudere in bellezza questo campionato."

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