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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sofia Raffaeli entra nella storia: oro ai Mondiali nel cerchio e nella palla

L'atleta chiaravallese centra due primi posti alla kermesse iridata di ginnastica ritmica: non era mai accaduto che l’Italia salisse sul gradino più alto del podio in una gara individuale

Dai podi europei a quelli mondiali è stato un attimo. Giusto tre mesi, il tempo di attendere che si spegnessero i riflettori continentali che l’hanno illuminata a Tel Aviv e si accendessero quelli della rassegna iridata di Sofia. Il resto, è storia: quella che Sofia Raffaeli ha scritto ai Campionati del Mondo di Sofia, nei quali la diciottenne chiaravallese si è laureata campionessa nel cerchio e nella palla, con la compagna di squadra ed amica Milena Baldassarri che l’ha “scortata” sul podio nella seconda gara. Non era mai accaduto che l’Italia raggiungesse due primi posti in una gara individuale, sebbene già fossero arrivate alcune medaglie, con Vanessa Ferrari alle clavette nel ‘91, poi ancora in Bulgaria quattro anni fa con il bronzo di Alexandra Agiurgiuculese alla palla e proprio Baldassarri al nastro, infine ancora un bronzo di Sofia a Kitakyushu.

L’atleta chiaravallese ha inaugurato la finale nel cerchio, raggiunta dopo il terzo posto nelle qualificazioni. Il punteggio di 34,850 è stato il migliore, superiore a quello della bulgara Nikolova (33,400) e della tedesca Varfolomeev (32,150). Giusto il tempo di elaborare la grandezza del risultato ottenuto, e Sofia torna subito in pedana. Ed arriva la seconda perla: la finale è aperta da Sofia Baldassarri che chiude con 32,400, poi c’è la tedesca Varfolomeev che piazza un 34,100 buono per portarsi provvisoriamente al comando. Ma Sofia Raffaeli, semplicemente perfetta, si dimostra superiore: 34,900 il punteggio, il migliore, ed è ancora oro, stavolta alla palla.

«Sono molto felice – commenta la “Formica atomica”, agente delle Fiamme Oro della Polizia di Stato - ho lavorato tanto per arrivare pronta a questo appuntamento. Non ho dato il mio massimo pur provando a fare del mio meglio, esprimendomi come volevo e coinvolgendo pubblico e giuria. Al cerchio ho commesso qualche piccola imprecisione in un rischio e alla palla qualche ripresa non era come avrebbe dovuto. Però sono riuscita a salvare tutto. Avendo dovuto fare la sfilata all’inizio mi sentivo un po’ più tesa al cerchio, perché, per seguire il cerimoniale, non ho potuto provare in warm up. Poi mi sono sciolta, grazie anche alla mia allenatrice, Julieta Cantaluppi, che mi ha dato i consigli giusti. Così sono entrata serena, pronta a fare ciò che so fare meglio. Alla palla, invece, ero felice di chiudere io – scherza Sofia – così poi ce ne saremmo andati in albergo a riposare».

Arrivano quindi le dediche di rito («Qui ho la mia famiglia, gli affetti più cari e mio nonno Nello. Se ripenso a quanti chilometri ha fato per portarmi in giro per l’Italia, è tutto merito suo se adesso sono qui. Di sicuro una medaglia la dedico a lui») e altre, incredibili occasioni di incrementare il bottino di allori nel prosieguo della kermesse iridata: le finali di clavette e nastro, il concorso generale di squadra con il gruppo delle Farfalle e quello individuale, che potrebbe peraltro spalancare le porte per accedere direttamente ai Giochi Olimpici di Parigi.

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