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Venerdì, 19 Aprile 2024
Earth Day Italia Senigallia

Senigallia alla scoperta delle erbacce

Dal 23 al 29 giugno "A seminar la buona pianta" è in città, per insegnare agli abitanti a conoscere il verde urbano

Non tanto un festival, quanto una passeggiata collettiva. Così gli organizzatori definiscono l’iniziativa all’insegna del verde “A seminar la buona pianta”, che accade in più luoghi contemporaneamente e, in questi giorni a Senigallia, vede come protagonisti le persone e il loro rapporto con le piante e la natura che li circondano.

L’idea, spiegano i curatori Giovanna Zucconi – giornalista e autrice per tv, radio e teatro – e Massimo Mercati, direttore dell’azienda che si occupa di piante medicinali Aboca, è esplorare il “simbolo di una natura che cresce attorno a noi e che nell’espressione di poeti e artisti diventa paesaggio, rappresentazione, mito”. E l’obiettivo del progetto è “indagare questa diversa dimensione del significato: andare oltre la scienza e scoprire le piante attraverso la letteratura, la musica e l’arte per comprendere meglio l’intimo rapporto che lega natura e cultura.”

Dopo la prima edizione in Vallarsa, Rovereto e Schio, quest’anno “A seminar la buona pianta” è al CaterRaduno di Radio Due, a Senigallia, dal 23 al 29 Giugno. L’iniziativa si articola con passeggiate collettive per la città alla ricerca delle erbacce: la partenza mattutina è alle 9.00 da piazza Manni, quella pomeridiana alle 19.00 da piazza Roma.

Durante il percorso si possono vedere specie come la gramigna (Agropyrum repens (L.) Beauv.), diuretico; l’iperico (Hypericum perforatum L.), antidepressivo naturale, il cui olio è anche dermoprotettivo, l’erba vetriola (Parietaria officinalis L.) che deve il suo nome proprio al fatto che ama vivere sui muri, impiegata un tempo come specie alimentare e come diuretico, emolliente e sudorifero. Ed ancora il cappero, la celidonia, l’amaranto, e tante altre.

Lo scopo è sensibilizzare l’occhio del visitatore alla presenza di forme vegetali, compagne di ogni giorno, non inutili ma anzi ricche di proprietà, molto spesso medicinali. Insegnando a cogliere nelle cosiddette erbacce le tracce della nostra evoluzione storico-culturale e gli elementi di “biodiversità visiva” del paesaggio.

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