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Mobilità sostenibile, Ancona (non) ama pedalare

A dirlo Legambiente, Rete Mobilità Nuova e bikeitalia.it nel rapporto A-bici della ciclabilità

Gli spostamenti effettuati a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici rappresentano modalità di trasporto sostenibile che, oltre a ridurre le emissioni di co2 e quindi aiutare l’ambiente, possono giocare un ruolo importante per il benessere fisico e mentale di tutti. A questo va aggiunto il miglioramento ottenuto in termini di bilancio energetico delle singole città. Tra le tante modalità di trasporto sostenibile, ruolo importante lo gioca la bicicletta. Ma come deve essere una città bike friendly?
 

Sono tanti i fattori che caratterizzano una città a misura di bicicletta. Legambiente, Rete Mobilità Nuova e bikeitalia.it hanno cercato di individuarli tramite un questionario inviato a tutti i comuni capoluogo di provincia. Si sono, in questo modo, raccolte tutta una serie di informazioni legate alla mobilità e alla ciclabilità. Quello che è uscito fuori è il rapporto l’A-Bici della ciclabilità, di cui è stato presentato un’ampia anteprima lo scorso 28 marzo nel corso di Fa la cosa giusta! Da questo rapporto risulta che Ancona non è una città a misura di bici.

Nel dettaglio è stato chiesto ai comuni di indicare il model share del proprio territorio, ossia il tipo di veicolo (auto, moto/scooter, trasporto pubblico, bici, piedi) utilizzato dagli abitanti per gli spostamenti all’interno del centro urbano. Sono state poi raccolti dati riguardo le ciclabili e sulla loro tipologia, sulle strade a velocità moderata (a 20 a 30kmh), sulle isole ciclopedonali e sulle zone a traffico limitato. Questo ha permesso di realizzare l’indice delle ciclabili equivalenti che misura la lunghezza di tutti i percorsi potenzialmente accoglienti per la bici. Infine è stato creato l’indice di ciclabilità: questo individua la capacità delle amministrazioni comunali di predisporre di una serie di strumenti che favoriscono la mobilità ciclabile ovvero la creazione di ufficio biciclette, approvazione di un piano per la mobilità ciclabile, presenza di bike sharing, di cicloparcheggi di interscambio, di bicistazioni e di sensi unici eccetto bici.
 

Da questi tre indicatori sono poi scaturite tre classifiche, ognuna per ogni indicatore.
 

Per quanto riguarda Ancona, la città non è molto attenta al tema della mobilità sostenibile: per quanto riguarda il model share, la città marchigiana non dà dati. Per quanto riguarda gli altri due indicatori la situazione non migliora: per quanto riguarda le piste ciclabili, Ancona si colloca alla 72esima posizione (su 104) con 1,54 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti. Infine, per quanto riguarda l’indice di ciclabilità (creazione di ufficio biciclette, approvazione di un piano per la mobilità ciclabile, presenza di bike sharing, di cicloparcheggi di interscambio, di bicistazioni e di sensi unici eccetto bici), Ancona si posiziona al 59esimo posto con un punteggio di 15,92. Insomma c’è ancora molto da fare.

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