Quando Ancona era la capitale del rock, Vico e Sulpizi: gli impresari che lanciarono i big
Patty Pravo, Gianni Morandi, Adriano Celentano e molti altri. E' in libreria “Sulvic, gli impresari del rock" dedicato alla storia di Vittorio Sulpizi e Mario Vico
Una pagina e mezza con l’inizio di un storia, la sua e quella dell’amico e collega Vittorio Sulpizi. Quel manoscritto di Mario Vico, trovato dal figlio Valerio mentre riordinava le cose del papà, è diventato il “là” (in tutti sensi) al libro “Sulvic, gli impresari del rock". Edito dall’associazione Sulvic, con la prefazione di Pippo Baudo e scritto dal giornalista Luca Guazzati, il volume è nelle librerie dall’8 dicembre. Tra romanzo e cronaca racconta la storia di Ancona in musica quando, con il “Festival dell’Adriatico” nel teatro liberty che si trovava alla Fiera della Pesca, Vico e Sulpizi con la collaborazione del chiaravallese Gianni Ravera (organizzatore del festival di Sanremo per 16 anni) lanciavano i big della musica italiana: Patty Pravo, Gianni Morandi ma soprattutto un ragazzo che passava le estati ad Ancona e nel ‘57 faceva le imitazioni di Jerry Lewis ed Elvis allo “Chalet 4 fontane”: «Suonava la chitarra, Mario e Vittorio lo notarono – racconta Guazzati- cantava una canzone dal titolo “Mon amour” ma il titolo non convinceva e gli fu proposto di cambiarlo in “Il tuo bacio è come un rock”». Sì, quel ragazzo era Adriano Celentano e quella è stata l’origine di una delle canzoni più famose della musica italiana. Altro aneddoto, dei circa 30 raccontati nel volume, riguarda Patty Pravo: «Era timida, faceva i capricci perché non voleva salire sul palco a cantare, Vico e Sulpizi l’hanno convinta ed è diventata l’artista che conosciamo» continua Guazzati. Tra le pagine anche un ringraziamento di Gianni Morandi ai due anconetani e il ricordo della magica serata di Renato Zero al Metropolitan quando nel ‘77, con effetti speciali primordiali, fece letteralmente piovere stelle commuovendo la platea anconetana.
L’associazione culturale Sulvic è composta da due dei quattro figli di Supizi, Francesca e Gianni, e i due di Vico, Valerio e Mary. «Celentano propose a mio papà e a Vittorio di lavorare come suoi manager a Milano, rifiutarono per amore della città e della famiglia- racconta Valerio Vico- ora ci piacerebbe iniziare a valorizzare i talenti locali promuovendo e sponsorizzando iniziative, ma non è escluso che attraverso alcuni produttori cinematografici con cui siamo entrati in contatto questa storia possa diventare una fiction».
(Foto concessa da Valrio Vico)