«I medici di famiglia non hanno risposte sui vaccini, ci troviamo con un pugno di mosche»
Una nostra lettrice, di nome Barbara, ci ha segnalato le difficoltà che ha incontrato per la vaccinazione del suo papà. Questa la sua storia e la rabbia per un iter farraginoso che evidentemente ancora non funziona.
Buonasera. Dopo la notizia dell'accordo dei medici di famiglia per la somministrazione dei vaccini agli over 80 non deambulanti, mi sono rivolta al medico di famiglia di mio padre per avere notizie, visto che avevo prenotato la settimana scorsa questo servizio. La risposta del medico è stata che loro ancora non sanno niente, che non è una cosa imminente e che quindi ci conviene prenotare e portarlo a vaccinarsi. Mi chiedo: ma se avessimo potuto portarlo a vaccinarsi senza difficoltà, non lo avremmo già fatto? Adesso, se anche provassimo a prenotarci, avremmo perso più di un mese e, prenotando il 12 febbraio il vaccino presso i centri abilitati, forse mio padre avrebbe già fatto la prima dose. Inoltre, la categoria degli over 80 non deambulanti non merita forse particolare attenzione, visto che non essendo autonomi hanno necessità di essere accuditi da persone che potrebbero infettarli? Sembra un cane che si morde la coda... mio marito, docente di 45 anni, si vaccinerà prima di mio padre, 85 anni e non deambulante. Non sto dicendo che i docenti non vadano vaccinati, lungi da me, anche perché i vaccini non sono gli stessi, ma mi chiedo se davvero le scelte fatte siano lungimiranti o solamente confuse e improvvisate. Se avessi saputo quello che aspettava mio padre, nonostante i tanti reclami che affermavano che presto sarebbero partite le vaccinazioni per i più fragili, penso che avrei fatto bene a prenotare un'ambulanza a pagamento e portarlo a vaccinarsi il prima possibile. Ma, come al solito, è mancata la chiarezza e una reale sincerità nei confronti dei cittadini marchigiani, che come me avranno aspettato indicazioni per i loro malati più in difficoltà e che oggi si ritrovano con un pugno di mosche. Grazie.