«Trattati in modo indecoroso, all'ufficio Anagrafe dovrebbero vergognarsi»
Buonasera, mi chiamo Ludovica Baldini, ho 17 anni e questa mattina sono andata all’anagrafe in via Piave per il rinnovo della carta di identità e ho assistito a delle scene a dir poco vergognose. Impiegate scorbutiche, incompetenti e svogliate, che svolgono il lavoro per cui sono pagate in maniera indecorosa. Eravamo tutti in fila di fuori ad aspettare il nostro turno, una dolcissima signora anziana di 90 anni chiede gentilmente a un’impiegata informazioni per prendere appuntamento e riceve come risposta “vada via, le prenotazioni si fanno online, legga sul sito”; concorderete con me che una signora di 90 anni non sia in grado di fare una prenotazione online, ma non per questo motivo deve essere respinta in un modo così scortese. Ogni tanto qualcuno usciva dall’ufficio sbraitando dicendo di allontanarci, forse siamo stati scambiati per una mandria di bestiame non in grado di pensare con la propria testa? E non è finita qui. Ho assistito a vari episodi: un signore filippino di estrema gentilezza è stato costretto a sprecare 15 euro per fare le foto che servono per la carta di identità perché nessuno si è degnato di dargli uno straccio di informazione. Le parole pesano troppo forse? Un ragazzo di colore che chiedeva informazioni è stato aggredito con un “ma te de ndo sei?”. Io faccio il quarto superiore, ma detto sinceramente i primi che dovrebbero tornare a scuola sono gli adulti.