"Mia figlia buttata nella classe sbagliata per errore, inaccettabile il comportamento della scuola"
Sono una mamma come tante altre e come tante altre a gennaio mi sono ritrovata a dover iscrivere mia figlia dalle elementari alle medie, con tutta l'ansia e la trepidazione che la cosa comporta. Eravamo felici di questo nuovo traguardo, ma non sapevamo si sarebbe trasformato in una "ricerca all’uomo". Ma iniziamo dal principio. Compilo l'iscrizione e la invio a gennaio scegliendo l'indirizzo musicale, settimana corta dal lunedì al venerdì e non specifico la scelta tra spagnolo e francese così a febbraio vengo chiamata dalla segreteria dell'istituto comprensivo Novelli Natalucci per specificare appunto la lingua scelta. Al momento scegliamo francese e chiedo se fosse possibile togliere la bambina dall'indirizzo musicale. Alla mia domanda risponde una collaboratrice della dirigente molto tranquillamente dicendomi che «non c’è problema signora, metto io un appunto sulla scheda di sua figlia». E da qui il disastro. Due settimane fa escono le sezioni e trovo mia figlia nella sezione musicale e come se non bastasse con orario dal lunedì al sabato. Pensando subito al peggio, telefono alla segreteria dove, sempre una collaboratrice della dirigente, mi dice che qualsiasi rimostranza o richiesta di appuntamento con la dirigente deve essere fatto tramite mail. Inizia così un scambio di mail a senso unico con la scuola. Ho ricevuto risposta solo alla prima mail mandata: un categorico “No”. Al che, sempre tramite mail, richiedo appuntamento con la dirigente scolastica, il papà della bimba prende due mattinate dal lavoro per andare in segreteria personalmente e anche lì, la preside non ci riceve. Io intanto continuo a chiamare e riesco solo a parlare sempre con la stessa persona che purtroppo mi dice che anche se l'errore è della scuola, se la preside non dà il via libera, lei non può fare niente. Solo una volta arrivati al venerdì vengo richiamata, sempre dalla stessa persona, che mi dice che ha preso a cuore la nostra situazione e che cercherà di aiutarci chiedendoci di richiamare il martedì 27 luglio in quanto la preside aveva un incontro con il geometra il lunedì pomeriggio e che avrebbe cercato di inserire mia figlia in una delle sezioni a settimana corta. Secondo la scuola, il problema era che il Comune aveva già fatto i sopralluoghi nelle aule ed era già stato deciso il numero di bambini per ogni aula, al fine di rispettare le norme anti-Covid. Cosi il martedì richiamo e mi viene detto di richiamare venerdì 31 luglio perché l'incontro era stato spostato. Alla fine, venerdì scorso, mi sono sentita rispondere per l'ennesima volta che non è possibile spostare la bambina.
Ora, per quanto già la situazione mi sembri assurda e surreale, è inoltre inammissibile che in più di due settimane di telefonate, mail e visite sul luogo, io sia riuscita a parlare solo con una persona e che la dirigente non si sia mai fatta trovare e che non abbia mai risposto personalmente a una sola mail. É inaccettabile che mia figlia non possa fare la classe che aveva scelto ma venga invece buttata in un’altra classe solo perché non c'è posto. All'inizio sono stata accondiscendente e comprensiva con l'unica persona che mi rispondeva al telefono, capendo che la colpa non era la sua e che ci stava mettendo la faccia. Ma, dopo stamattina, quando mi sono sentita urlare contro che stavo disturbando il lavoro dei dipendenti della scuola, ho deciso di passare per altre vie. Questa situazione non è accettabile e sicuramente mia figlia, il 14 settembre, andrà nella classe scelta dalla scuola per lei perché pare che altro non si possa fare, ma la mia domanda è un altra: con che faccia e con che coscienza queste persone si sveglieranno domattina sapendo che per la loro inefficienza sul lavoro, a pagarne le spese è una bambina?
Rachele Appoggetti