Parco del Fornetto inarrivabile, la segnalazione di un cittadino
Con i miei figli di uno e quattro anni ci siamo avventurati al nuovo parco ciclo-pedonale del fornetto; da ciclista provetto, il grande era entusiasta di avere un nuovo parco con piste ciclabili. Già il percorso per raggiungerlo ci ha disilluso: strada principale che da posatora sale per via del fornetto e si inerpica sulla collinetta, senza un marciapiede percorribile agevolmente, costretti quindi a camminare nella carreggiata. Giunti all'ingresso del parco, dopo una fatica immane per un bambino in bicicletta, abbiamo intrapreso lo stradello che lo costituisce; perché in fondo il parco è questo, due stradelli costeggiati da un fosso, uno più in alto, l'altro più in basso uniti da un terzo che copre il dislivello. Niente panchine, niente cestini dell'immondizia. Panorama ineccepibile: chissà che meraviglia al crepuscolo quando la città comincia ad accendersi...ah già impossibile godere del panorama la sera data la mancanza di illuminazione, pazienza! Curiosa di vedere almeno l'area per la meditazione affacciata sul mare abbiamo proseguito scendendo nel secondo stradello dove si notano le piantine di cipresso, ulivo ecc. appena posate ai lati: ma in mezzo a tutta quella vegetazione naturale e spontanea, e agli uliveti che già lo costeggiano, era davvero necessario? Non era meglio comprare delle piante per il corso di Ancona che ancora non riesce a godere di un arredo urbano completo e definitivo? Finalmente abbiamo raggiunto la zona yoga: peccato che nella posizione del loto sia impossibile vedere il mare..
Con mio figlio che mi chiedeva insistentemente di tornare a casa ci siamo diretti verso l'uscita bassa del parco, che sbocca nei pressi di un canale pieno di acqua stagnante in una via fra case e campi privati che si riconnette con la strada principale. Sconsigliato ai bambini.
Centocinquantamila euro spese per questo parco? Ma perché? Avrei preferito che l'amministrazione comunale avesse rimesso a posto lo splendido parco già esistente del Passetto accanto alle piscine in una posizione centrale facilmente raggiungibile anche da chi si muove a piedi e che gode di un panorama unico: quello sì sul mare. O il Parco del Cardeto affacciato sul gomito che caratterizza la città, nonché il nome di Ancona, parte integrante del centro storico, fruibile da adulti e bambini con due aree attrezzate a parco giochi. Ma no, che dico, meglio indire due avvisi esplorativi per valutare l'interesse da parte di privati alla manutenzione gratuita di questi ultimi e realizzare un nuovo parco isolato che non userà nessuno dato che trecento metri più in basso c'è il già bene noto e frequentatissimo Parco di Posatora, con le sue piste (non stradelli) ciclabili, panchine, cestini, giochi e, per chi si volesse riposare all'ombra, la pineta vista mare.