Bonus bici, l’odissea di un anconetano: «E' stata una berlina»
La segnalazione ci arriva da Stefano, un lettore anconetano che martedì scorso ha provato ad attivare l’iter per ottenere il bonus mobilità. La sua è stata una vera e propria odissea:
«Una vera berlina, se si pensa che è da almeno 6 mesi che al Ministero dell'Ambiente sanno di dover gestire questa situazione. Vi porto il mio esempio. Mi sono collegato per presentare i documenti con imperdonabile ritardo alle 9:20 (oggi è giorno lavorativo) e adesso ho ancora più di 200mila persone avanti a me che aspettano. Di questo passo registrerò i miei dati verso le 20. In sintesi: abbiamo dovuto munirci di spid e di c/c bancario, poi per collegarsi ed inserire i dati occorre avere dimestichezza con la digitalizzazione dei documenti, le fatture elettroniche etc. Oggi occorre rimanere connessi ed aspettare il proprio turno per tutta la giornata, verificando regolarmente che la fila scorra a "velocità costante", perché appena arriva il proprio turno si hanno solo 20 minuti di tempo per inserire tutti i dati e caricare i files richiesti sul portale, altrimenti si perde il posto e ci si deve riaccodare. Uno che non ha molta dimestichezza con questi strumenti, come fa? Aggiungo che tra le 12 e le 13 la fila si è ridotta ad una velocità esponenziale, per cui chi non è stato pronto sicuramente ha "perso il treno", perché non procedendo nel tempo concesso di 20 minuti si viene rimessi in coda all'ultimo posto. Stefano».