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Telefonata da Sanremo: «Ciao sono Gianni Morandi, vorrei incontrarvi ad Ancona. Brodetto? Un'altra volta»

La telefonata di Gianni Morandi arriva improvvisa nel pomeriggio. “Ciao sono Gianni, chiamo da Sanremo!”. Martina Sulpizi, incontrandolo all’Ariston, gli aveva consegnato il giorno prima una lettera… con un invito su cui c’era scritto Ancona

ANCONA - La telefonata di Gianni Morandi arriva improvvisa nel pomeriggio. “Ciao sono Gianni, chiamo da Sanremo!”. Martina Sulpizi, incontrandolo all’Ariston, gli aveva consegnato il giorno prima una lettera… con un invito su cui c’era scritto Ancona. A rispondere al telefono c’è Valerio Vico, uno degli eredi degli “impresari del rock” di Ancona, Sulpizi e Vico, che lanciarono Gianni negli anni d’oro. Ma è come se a rispondere fossero tutti e sei i figli di Mario e Vittorio, i due grandi talent scout, fondatori del Festival dell’Adriatico, che hanno lasciato davvero – e questa è la prova – un segno indelebile nella memoria anche di un grande come Morandi. 

«Ho visto il messaggio che mi avete mandato – continua Gianni - Mi avete invitato a cena a mangiare il brodetto come ai bei tempi! E’ vero che vengo ad Ancona il 25 marzo, per il mio concerto e mi farebbe proprio piacere stare insieme… venite da me in camerino il pomeriggio, facciamo volentieri due chiacchiere, ma il brodetto un’altra volta… Non ce la faccio a venire a cena dopo il concerto: si fa troppo tardi e voglio rientrare. Mi raccomando non abbiatene a male! Ci tengo davvero!».

Le parole di Gianni sincere e spontanee come lui, arrivano nel momento più delicato del Festival quando, insieme ad Amadeus, si è nel bel mezzo delle prove, sul palco dell’Ariston, per la serata dei duetti e poi per la finale! “Ne avrà di cose da fare di interviste e foto da concedere – commenta Valerio Vico - eppure si è ricordato di Ancona e dei nostri genitori! Un bel segnale, vuol dire ancora una volta che Gianni è proprio una gran bella persona”.
 Quasi un quarto d’ora al telefono: alla fine, Valerio Vico ha fatto i complimenti a nome di tutti per come Morandi conduce questo Festival, per le sue performances sia con Albano e Ranieri, che con il giovane Sangiovanni… “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” ha di nuovo stupito tutti, dopo 60 anni! Ma quel ragazzo ti assomiglia davvero, quando la cantavi tu… Ce lo ricordiamo bene sai….”. “Guarda, ti dirò la verità - replica subito Gianni - su questa “rassomiglianza” ci giochiamo un po’… anzi parecchio… ahahaha!”. Una risata, quella di Gianni, che ripercorre “la bella estate”, gli anni ’60 nella Dorica, con tante emozioni, ai tempi degli autografi e dei brodetti all’anconetana! Sipari senza tempo. 
Gianni Morandi non si è scordato, ha avuto un pensiero, e ha telefonato. Grazie a Sulpizi e Vico, come ha detto Pippo Baudo nella prefazione del libro a loro dedicato, “Gli impresari del rock”, è proprio vero che la storia della canzone italiana passa da Ancona. 


 

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