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social Rione degli archi / Via Guglielmo Marconi

Il teatro, gli stabilimenti balneari e Alma la barca: storia di un rione

C'era un teatro e persino alcuni stabilimenti balneari. Nella storia del rione però mertia spazio anche un personaggio caratteristico come Alma, detta "la barca"

Fino alle soglie dell’800 quello che oggi è il rione degli Archi era praticamente una radura. A parte il Lazzaretto non c’era nulla in quello che oggi è uno dei quartieri multietnici di Ancona. Fu con la costruzione di Porta Pia (in onore di papa Pio VI) che questa zona della città prese vita trasformandosi in rione nel corso degli anni e dei secoli. La storia degli Archi è narrata dallo storico Giuseppe Cingolani e riportata dal portale online “mappa di comunità Archi di Ancona”. In un primo momento il rione portò il nome di Borgo Pio, proprio perché sorto su ispirazione papalina. Fu proprio intorno a Porta Pia che nel 1790 vennero costruite residenze, magazzini, negozi e botteghe degli artigiani anconetani, accompagnate dai primi caratteristici porticati. L’inizio di una lunga storia. 

Edifici storici

A metà dell’800 agli Archi c’era anche un teatro, via Marconi era un corso alberato che si chiamava via Nazionale dove alla fine del XIX secolo trovò sede la prima azienda di trasporto pubblico: l’ATP con i tram trainati da cavalli e che da lì a qualche decennio avrebbe lasciato il posto ai filobus. La chiesa del Santissimo Crocifisso fu costruita nel 1835 ma non dove si trova oggi. Sorgeva nei pressi di quello è oggi il parcheggio degli Archi, in prossimità dell’imbocco del cavalcavia che porta a Marinadorica. A via Mamiani invece c’era l’officina per la distillazione del carbone fossile e per la produzione di gas. Tra le storiche aziende che caratterizzarono la fine del secolo c’erano la Frankauser, specializzata in impianti sanitari o la Revel che si occupava di vetri e specchi. 

Alma la barca

Sempre Cingolani racconta la storia di “Alma la barca”, una donna robusta che all’inizio degli anni ’30 ha caratterizzato la vita del quartiere. Su compenso delle famiglie accompagnava i bambini alle allora scuole elementari Stamura (antesignane delle Leonardo Da Vinci). La particolarità? Per la loro stessa sicurezza i bambini erano legati tra loro da una lunga corda che proprio Alma teneva per evitare gli attraversamenti pedonali. Alma ha praticamente dato vita al primo servizio di pedibus. 

La spiaggia degli Archi 

Alla fine dell’800 vicino al Lazzaretto furono costruiti anche degli stabilimenti balneari. Il primo fu lo Stabilimento Dorico (1835, tra i primi dell’Adriatico), seguito poi dal Marinelli e dai Bagni della Salute. I complessi offrivano cabine su pallafitte e con una rete di protezione che proteggeva la zona di balneazione. Il polo sportivo per eccellenza, edificato nello stesso periodo dalla società sportiva Stamura, era la Casina dei Bagni con il polo natatorio e l’ormeggio dei natanti sportivi. Oltre alla Stamura c’era anche un’altra società sportiva che diede lustro al rione ai primi del ‘900. Era la polisportiva “Jolanda” di via Fornaci Comunali. 
 

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