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Dalle Marche all’Australia, al via il nuovo progetto di up-cycling degli scarti olivicoli

Il Gruppo di consulenza marchigiano, da 25 anni attivo nell’industria olearia, seguirà le fasi di realizzazione e integrazione nel processo produttivo di 6 impianti per l’essiccazione della sansa di oliva, destinata all’industria dei mangimi e del biocombustibile

Nella sfida verso la sostenibilità, il recupero e la trasformazione dei materiali di scarto provenienti dall’agricoltura, dalla selvicoltura e dall’industria del legno, oltre che dai rifiuti urbani, è ormai il nuovo modello di business e dischiude interessanti opportunità per gli operatori del settore. «All’interno di quella che oggi chiamiamo economia circolare, è forse corretto parlare di “up- cycling” più ancora che di “re-cycling”: il processo controllato di trattamento degli scarti consente, infatti, di trasformarli in un nuovo prodotto capace di generare valore» spiega Claudio Vignoli, CEO e founder di Claudio Vignoli Group, società italiana di consulenza commerciale e tecnica nell’industria olearia che è appena stata scelta come capogruppo per un ambizioso progetto di up- cycling della sansa di olive. «La sansa di olive – spiega Claudio Vignoli - è un residuo derivante dalla spremitura delle olive e consiste in bucce, noccioli e polpa pressati. Solitamente il suo smaltimento come rifiuto rappresenta un costo e un impegno notevole per il frantoio. Eppure oggi la sansa è una materia prima sempre più ricercata sia per usi industriali (come biocombustibile e mangime) sia per usi domestici (bio-pellet per caldaie e stufe). Il suo recupero e la sua trasformazione, dunque, rappresentano una grande opportunità per il produttore olivicolo».

Il committente del progetto di up-cycling è Cobram Estate Olives Ltd, azienda agroalimentare con forte vocazione al riciclaggio dei suoi sottoprodotti, principalmente sotto forma di fertilizzanti naturali e combustibili solidi. Nei prossimi 4 anni Cobram Estate Olives investirà circa 7 milioni di euro per l’installazione di 6 impianti industriali di essiccazione per convertire gli scarti della lavorazione delle olive provenienti dagli uliveti di sua proprietà in Australia. «Gli essiccatori industriali – spiega Claudio Vignoli, che guiderà il progetto e che vanta
un’esperienza di oltre 25 anni nell’industria olearia svolgendo la sua attività in tutto il Mondo - attraverso un minuzioso processo di essiccazione della sansa permettono di ottenere un nuovo prodotto che può essere utilizzato sia come biocombustibile sia come base per la produzione di mangimi. Questi impianti oggi rappresentano un alleato indispensabile nell’agricoltura
permettendo al produttore di inserirsi perfettamente nel nuovo modello di economia “circolare” generando valore dagli scarti della produzione».

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