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Dalla "Casa di confine" alla scuola senza corridoi e una nuova area verde nel quartiere Adriatico: l'Ancona del domani secondo Subissati

Tre progetti selezionati per il premio internazionale di eccellenza in architettura "The Plan Award 2022". Centro polifunzionale a disposizione del quartiere, asilo senza corridoi e palazzina al porto. L'anno scorso una casa particolare conquistò applausi alla biennale di Venezia: tutto made in Ancona

ANCONA - Tre progetti selezionati, su tre presentati, al The Plan Award 2022, il premio internazionale annuale di eccellenza in architettura. Si tratta di una palazzina al porto, un centro polifunzionale (con tanto di nuova area verde) in pieno quartiere Adriatico e una scuola materna senza corridoi a Sirolo. Verdetto entro fine ottobre. Le idee seguono il progetto, poi realizzato, che lo scorso anno aveva lanciato lo studio anconetano Simone Subissati Architects sulle copertine delle principali riviste tematiche e web magazine del mondo: quella “Casa di confine” eco-friendly edificata a Polverigi e pienamente attuale (è staccata dalla rete di metano, ndr) che aveva rubato l’occhio di esperti e non  alla Biennale di Venezia 2021. 

Il concetto di base

Parole d’ordine, bellezza e sostenibilità. «In questi tre progetti selezionati per “The Plan” sentiamo uno scopo quasi rieducativo a livello di bellezza- spiega l’architetto Simone Subissati, con cui ha collaborato l’ingegner Domenico Lamura- noi lavoriamo partendo da forme appartenenti alla geometria fondamentale, figure semplici, e all’archetipo. Niente forme bizzarre. Oggi si dimentica l’idea- continua Subissati- per inseguire una forma moderna si tende a perdere di vista l’idea concettuale, quella che rende uno spazio funzionale per la gente che lo vive». 

I tre progetti per "The Plan" nel dettaglio | VIDEO 

La palazzina del porto 

Si tratta dell’ex palazzina direzionale Fincantieri, che ospiterà l’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (IRBIM-CNR), i cui lavori dovrebbero partire nel corso del 2023. La palazzina sarà ristrutturata e ampliata: «E’ il primo edificio del waterfront dopo l’arco di Traiano- spiega Subissati- è una struttura di fine anni ’50, un po’ razionalista e Decò. Ci era stato chiesto di mantenere la fisionomia originale, ma che risultasse contemporanea e degna del futuro waterfront di Ancona». L’intervento di Subissati e Lamura adotterà una membrana microforata traspirante, che consentirà di ottimizzare lo scambio energetico grazie a un sistema chiamato “a bioclimatica passiva” e sarà capace di schermare i nuovi spazi dal sole durante i mesi estivi.

Centro polifunzionale 

Il progetto riguarda quello che sarà più di un semplice oratorio per la parrocchia del Sacro Cuore di via Maratta. Si tratterà di uno spazio di integrazione tout-court «Avrà un’importanza particolare per il quartiere, visto che mancano spazi aggregativi per i giovani. Permetterà incontri e fornirà luoghi per l’educazione e la formazione- spiega Subissati- abbiamo preso il progetto pregresso per non dover ricominciare l’iter dei permessi, progetto che prevedeva già sale polifunzionali sia nel seminterrato che al piano terra, con aule catechismo e spazi per l’associazionismo. Lavoriamo sulle relazioni tra questo centro e il quartiere, facendo in modo che sia attrattivo e aperto a tutti. Il progetto è stato selezionato per The Plan proprio per queste sue caratteristiche; l’essere una sorta di calamita, un segno di bellezza nel quartiere residenziale storico di una città che vuole crescere». La copertura sarà a tutti gli effetti una piazza, con parcheggio e area verde. Poi ci sarà il cortile interno per le varie attività di quartiere. Anche qui, occhio alla sostenibilità: «Ci saranno pannelli fotovoltaici montati sopra al tetto della parrocchia». 

La scuola senza corridoi 

Sarà una piccola scuola materna a Sirolo, che prenderà il posto della vecchia sede (non più recuperabile sismicamente) dopo la demolizione. «L’abbiamo chiamata così perché l’idea è quella di introdurre il bambino, già dal suo ingresso, al senso di comunità. L’asilo- spiega l’architetto- è diverso da una scuola elementare, le necessità sono diverse. Per le attività che si fanno non c’è bisogno del banco e sarebbe un controsenso pensare l’asilo come una scuola superiore». Le aule confluiranno in uno spazio comune, avranno quindi un lato aperto per permettere attività collettive (piccole recite, etc). Ogni padiglione-aula sarà inoltre circondato dal giardino. Dall’aula, il bambino potrà vedere le attività che si svolgono nel plesso: «Questo lo educa a sentirsi parte di una comunità». 

Casa di confine 

Il progetto era stato selezionato lo scorso anno per la sezione Italian Best Practice della Biennale di Venezia e, su 10 progetti, era tra i 5 a cui era stato concesso lo spazio per un plastico. E’ una casa unifamiliare privata che si trova a Polverigi, staccata dalla rete del gas metano e non pensata per l’aria condizionata. Il raffrescamento? Tutto naturale: «Basta mettere in atto quello che facevano i romani e gli arabi, cioè la ventilazione incrociata e l’effetto camino- spiega Subissati- con l’attivazione di aperture contrapposte si crea una corrente. L’aria calda entra, sfoga in alto e automaticamente l’aria che circola sotto si raffresca. Per scaldarsi? C’è una pompa di calore con pannelli fotovoltaici e la casa per alcuni mesi all’anno si riscalda per guadagno termico grazie all’effetto serra positivo, cioquello invernale, grazie a vetrate a sud che d’estate si possono aprire e schermare». Per scelta, il perimetro della casa è fatto con il minimo di superfice pavimentata: quasi tutto l’edificio è circondato da terreno permeabile. 
 

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