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Laura Mercatali si racconta: è la voce anconetana di Diane Lane e Miranda Richardson

Due pellicole a cui ha partecipato come doppiatrice sono state premiate con l'Oscar. Nella vita di Laura c'è anche il teatro: «Quella lezione con Gigi Proietti mi è rimasta nel cuore»

ANCONA - Tra i colossi del cinema a cui a prestato la voce ci sono Diane Lane ne “I ragazzi della 56°strada” e “Rusty il selvaggio”, ma anche Jodie Foster in “A donne con gli amici”. Serve altro? Ci sono anche Miranda Richardson ne “La moglie del soldato” e Lee Jung-eun in “Parasite”, pellicole premiate entrambe con l’Oscar. Lei è Laura Mercatali, da Ancona a Roma: «Per inseguire un sogno». E' stata anche una delle annunciatrici Rai tra il 1982 e il 1984. 

Gli inizi

Cresciuta in una famiglia di artisti, ha respirato teatro fin da piccola: «La nostra è una “maledizione del sangue”- racconta- le cugina di papà sono Magda Mercatali, una grandissima del teatro italiano, e Olga Gherardi. Spesso andavamo a Roma per vedere la zia Magda, sono cresciuta “ascoltando” il teatro. A 15 anni mi piaceva già recitare, era quello che volevo e ho pensato di fuggire da una realtà un po’ chiusa per tentare un tipo di carriera che mi avrebbe permesso di fare ciò che amavo. Paura? Neppure per 5 minuti, a vent’anni mi sentivo immortale». La passione l’ha quindi portata via da Ancona, destinazione Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio d’Amico”, dove si è diplomata. Ha partecipato anche al laboratorio teatrale di Gigi Proietti: «Accompagnavo altre persone, fu proposto il provino anche a me ma non avevo preparato nulla. In quei 20 passi fino al palco ripetei mentalmente una poesia su Luigina Comotto, fucilata dai nazisti». Fu presa: «Alcune lezioni si svolgevano con altri insegnanti, in una provavamo “Romeo e Giulietta” e io facevo proprio Giulietta. Arrivò Proietti, disse al docente “Mo’ levate, faccio io Romeo” e recitai con lui per qualche secondo la scena del balcone. Fu emozionante, mi è rimasto nel cuore». 

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La voce

«Ho scelto poi la strada del doppiaggio perché il teatro mi avrebbe portato via da qualunque contesto, le tournee spaccano la vita in due. Io volevo portare avanti anche altri interessi come l’università e se non avessi fatto così probabilmente non mi sarei laureata. E’ stata dura, mi alzavo alle 5 o studiavo di notte, ma essendo un’attività stanziale era tutto molto più fattibile». Le scuole di doppiaggio però negli anni ’80 non esistevano. «Bussavo alle porte, dicevo “buongiorno sono un’attrice, vorrei stare un po’ qui a guardare per capire il mestiere”. Il primo turno di doppiaggio lo feci con Emilio Cigoli, erano solo tre parole, ma quando capii che mi piaceva iniziai ad andare nelle sale per seguire i colleghi e imparare la tecnica. Ho avuto anche la fortuna di lavorare con quella che per me è la più grande direttrice di doppiaggio di tutti i tempi, Fede Arnaud». 

Il doppiaggio oggi 

«Oggi il doppiaggio è diventato un posto dove si corre, devi essere già bravo e veloce e a volte può anche capitare che ti dicano "questa scena facciamola al volo”. Significa che la fai senza neppure vedere la sequenza. Inoltre non si entra più nelle sale per imparare, ci sono i tornelli ed entri solo se sei nella lista. Come si fa quindi? Con le scuole, bisogna mettersi in testa che si deve studiare». Nel curriculum di Laura Mercatali ci sono anche doppiaggi in “Er – medici in prima linea” e “Il Tempo delle mele”. «Il ruolo che avrei sognato? Qualunque voce ne “Il signore degli anelli”, perché è una saga che amo. Forse avrei potuto fare di più, ma il doppiaggio lo adoro ed è una scelta che non rimpiango». 

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