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Le tre vite di San Francesco alle Scale

La chiesa di San Francesco alle Scale racconta una buona parte della storia di Ancona

La prima pietra fu posta dal vescovo Nicola degli Ungari il 15 agosto del 1323 e oggi la chiesa di San Francesco delle Scale è una delle più celebri di Ancona. In pochi però sanno che nel corso della sua lunga storia la struttura è stata anche caserma napoleonica e perfino ospedale all'inizio del secolo scorso. Tre vite, insomma, per quelle mura e quelle opere che raccontano una grande fetta della storia dorica.

Le origini

In origine, come riporta il sito del Comune di Ancona, fu dedicata all’Assunta con il nome di Santa Maria Maggiore proprio perché era la più grande in città tra quelle dedicate alla Madonna. All’inizio del 1400 venne ampliato il convento e contestualmente si costruì uno scalone monumentale che dalla strada più in basso consentiva l’accesso direttamente alla chiesa. La grande scalinata realizzata da Mastro Domenico alla metà del ‘400 è composta da due rampe da 30 gradini ciascuna. Il portale gotico-veneziano riba l’occhio già all’esterno, è a forma di tabernacolo ed è stato realizzato in pietra di Brioni da Giorgio da Sebenico nel 1455.  Attorno all’ingresso si trovano, finemente scolpite, teste a tutto rilievo, opera dello scultore dalmata Giorgio Orsini. Nel padiglione è San Francesco; ai lati Sant’Antonio da Padova e San Lodovico da Tolosa. Sotto, San Bernardino di Siena e Santa Chiara.

Le opere all’interno 

L’interno, a navata unica, custodisce nel primo altare a destra, il “Battesimo di Cristo” di Pellegrino Tibaldi; l’altare di fronte accoglie la tela “Angeli che trasportano la Santa Casa di Loreto” di Andrea Lilli, e la Gloria, opera in gesso di Gioacchino Varlè. Nell’abside è invece collocata l’Assunta di Lorenzo Lotto. La Vergine è presentata secondo uno schema tipologico che sarà abbondantemente ripetuto nell’arte della Controriforma: è ritta in piedi mentre viene trasportata in alto da un coro di angeli, tiene le braccia aperte e lo sguardo è rapito in cielo. Sotto di lei gli Apostoli in un gesticolare meravigliato e un po’ smarrito, circondano il sepolcro vuoto. Mosso da un’esigenza tutta interiore, il Lotto procede per via di riduzione eliminando dalla rappresentazione ogni ambientazione isolando su un cielo incupito la figura della Vergine, per cui l’osservatore viene sospinto ad alzare lo sguardo in un rapporto di contemplazione diretta con il miracolo. In un contesto pervaso di malinconia che abbraccia le persone e intristisce il luogo affiora il particolare poetico dei petali di fiori che occupano il sepolcro vuoto, unico segno del passaggio umano di Maria. 

Fu anche ospedale

Nel 1790 l’architetto Francesco Maria Ciaraffoni ristrutturò la chiesa modificandola internamente e sopraelevando la facciata. Durante il periodo napoleonico, la chiesa è stata utilizzata per scopi militari, chiusa al culto nel 1852 e adibita a ospedale. Cessata la sua funzione di presidio sanitario (primi anni del Novecento, quando questo sarà trasferito nella nuova sede “Umbero I°”), diventa sede del Museo, della Biblioteca e della Pinacoteca Civica fino alla sua riconsacrazione, avvenuta nel 1953.

Chiesa San Francesco alle Scale – Scale S. Francesco 4  – 60121 Ancona

orario di apertura 8.30 – 13.00

Telefono: 3396289287

Foto Instagram di Elisa Mucciacito

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