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Nuove tecnologie per i trapianti, inaugurato il reparto. La storia di Caterina: "Vi racconto come mi hanno salvata"

L’inaugurazione del nuovo reparto è avvenuta alla presenza del dg Caporossi e dell’assessore Saltamartini.

ANCONA- Un altro passo verso l’eccellenza a livello nazionale e non solo. Lo ha compiuto l’ospedale di Torrette che, questa mattina (12 maggio) ha inaugurato il nuovo reparto Anestesia e Rianimazione dei Trapianti e Chirurgia Maggiore. Un reparto che potrà contare su otto nuovi posti letto di terapia intensiva, di cui due dedicati ai trapianti, dotati di attrezzature e moderne tecnologie che andranno ad aggiungersi ai dieci posti tuttora attivi. Il taglio del nastro, alla presenza del direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi e dell’assessore regionale alla Salute Filippo Saltamartini, è avvenuto dopo importanti lavori di ristrutturazione all’interno di un comparto messo a durissima prova dal periodo Covid.

 Testimonianza-2

«Grazie a questi lavori possiamo garantire le tecnologie di ultima generazione – ha spiegato la dottoressa Elisabetta Cerutti direttore della Sod Anestesia Rianimazione dei trapianti e chirurgia maggiore – Parliamo di filtrazione assoluta aria, dodici ricambi/ora senza ricircolo, gestione delle pressioni, massimo grado di sicurezza elettrica e spazi di servizio adeguati. Possiamo vantare ventilatori di ultima generazione, sistema di monitoraggio multi-parametrico, una cartella clinica informatizzata e tanto altro. Riusciremo anche a fornire sistemi adeguati di monitoraggio per valutazioni avanzate che ci consentiranno di gestire meglio il carico e per questo non posso che dire grazie a chi ha permesso tutto ciò». Molto toccante la testimonianza portata dalla giovane Caterina Bunjak che ha ringraziato i medici e tutto il personale di Torrette per averle consentito di continuare a vivere con i suoi 22 anni, invitando a rimarcare l’importanza della donazione di organi. La sua vita, un anno fa, era appesa ad un filo a causa di una malattia rara che ha portato una cirrosi epatica. Grazie all’equipe del professor Marco Vivarelli riuscì a completare un trapianto di fegato il 2 febbraio scorso e riprendere a sorridere.

 Caporossi spiega-2

«Nel 2019 avevamo 64 posti di rianimazione suddivisi nelle varie strutture, oggi ne abbiamo 102 realizzando i vari programmi che ci eravamo prefissati. Adesso, nel post Covid, c’è un’altra problematica da dirimere e cioè cosa ne faremo domani. Bisogna trovare una destinazione. Per darvi un’idea in termini di numeri di ciò di cui ci siamo trovati a fronteggiare, da febbraio 2020 fino a due mesi fa (i dati degli ultimi sessanta giorni arriveranno prossimamente, ndr) abbiamo avuto 2878 ricoveri per Coronavirus, un numero elevatissimo. Di questi 386 in Anestesia-Rianimazione all’interno della clinica con specifici compiti suddivisi. Con il nuovo reparto potremmo gestire meglio la situazione degli interventi, capillarizzare il blocco operatorio. Serve più che mai dare una risposta strutturale a tutto ciò».

 Premio infermieri-2

La conclusione è stata affidata all’assessore regionale Filippo Saltamartini che, dopo aver premiato gli infermieri (rappresentati dalla coordinatrice infermieristica Nadia Moroni), ha ribadito l’importanza e la centralità di un polo ospedaliero come Torrette: «Ci ritroviamo in quello che è diventato un punto di riferimento nazionale e internazionale e di questo ne terremo sicuramente conto a livello di finanziamenti. C’è tanto in cui crescere, nelle borse di specializzazione, nell’incentivo alla donazione e dovremo fare appositi ragionamenti con l’Università. Senza la cura dei vari aspetti non si va lontani. Sotto Covid ci siamo trovati ad affrontare un’emergenza incredibile perché ci siamo accorti che in Italia non esistevano posti di terapia intensiva. Nell’anno successivo sono arrivati ma la stretta iniziale è stata sopportata grazie all’impiego incessante di primari, medici, infermiere e operatrici sanitarie che si sono caricate sulle loro spalle queste lacune. Senza questa capacità e questo spirito di sacrificio sarebbe stato tutto inutile».

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