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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Salute

In fuga dalla guerra, le Patronesse aprono le porte di “Casa Galvani”

L’associazione che opera al Salesi sta ospitando due famiglie nella casa d’accoglienza garantendo sostegno e assistenza

ANCONA- Non solo famiglie dimezzate, in fuga dalla guerra in Ucraina. Anche famiglie dimezzate in fuga dall’Ucraina con bambini che hanno problemi - anche molto seri - di salute. E che per questo non hanno solo bisogno di accoglienza e di assistenza, ma anche di cure, le migliori possibili. Dopo le due famiglie ospitate dalla Fondazione Salesi nella Casa d’Accoglienza “Sabrina”, altre due famiglie ucraine occupano da qualche giorno anche la Casa d’Accoglienza “Anna Galvani”, gestita dalle Patronesse del Salesi. Da mercoledì scorso (30 aprile), proveniente da Pesaro, dopo aver lasciato Kiev, è arrivata una mamma col suo bambino di 10 anni, poi ricoverato per un day hospital in Oncologia Pediatrica. Giovedì sera (1 aprile), inoltre, con un volo militare della Guardia di Finanza proveniente dalla Polonia e arrivato a Pescara, dal capoluogo abruzzese ha raggiunto il Salesi in ambulanza un nucleo familiare (residente a Ivano-Frankivsk, Ucraina occidentale), composto da mamma con due figli (uno di 3 anni e una bimba di appena 3 mesi) e dalla loro nonna.  Al loro arrivo, nonostante l’ora tarda, grazie alla disponibilità del personale sanitario e di alcune volontarie, la famiglia è stata sottoposta a tampone rapido prima di avere accesso alle strutture. Il piccolo di 3 anni (un maschietto e non una bimba, come riportato da alcune fonti) è affetto da leucemia acuta ed è ricoverato in Oncoematologia del pediatrico.

Nel frattempo, si moltiplicano le iniziative di solidarietà per aiutare queste famiglie con la morte nel cuore, per le sorti dei loro piccoli malati e per quelle dei loro cari rimasti nel Paese a combattere.  Iniziative di sostegno come quelle promosse a vario titolo dai volontari che, in occasione di una festa di compleanno, hanno raccolto fondi tra i loro amici per acquistare prodotti destinati alle famiglie ucraine ospitate nella “Galvani”.

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