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Vaccini, M5S chiede chiarimenti alla Regione su controlli e vigilanza

La consigliera regionale pentastellata ha presentato un'interrogazione per chiarire alcune perplessità sul sistema e sui ritardi delle Marche in merito alla funzionalità e alla completezza della banca dati

A seguito della pubblicazione del rapporto AIFA sono molti i dubbi che appaiono alla consigliera regionale dem Movimento 5 Stelle Romina Pergolesi, sia in merito alla reale efficacia ed affidabilità della vaccino-vigilanza che relativamente al ruolo svolto dalla Regione per la stesura del report, nonché sulla completezza e funzionalità dell’anagrafe vaccinale informatizzata regionale. Tutto ciò alla vigilia del voto d'urgenza sulla proposta di legge del Pd, «che nulla ha di urgente se non la ripicca politica contro il governo». Riscontrate infatti, a livello nazionale, 6.696 (16% del totale delle segnalazioni a farmaci e vaccini), di cui 4.821 (72%) si riferiscono a casi del 2017 (inseriti e insorti nell’anno). Il 29% delle stesse arrivano dalla regione Veneto. Infatti, sando a quanto riscontrato dalla pentastellata anconetana, il tasso di segnalazione, cioè il numero di segnalazioni rapportato al numero degli abitanti di ciascuna regione, presenta dei valori profondamente discordanti da nord a sud. Che tipo di affidabilità può avere un sistema nazionale di vigilanza che presenta un tale livello di disomogeneità? Per la Regione Marche viene riscontrato un tasso di segnalazione complessivo pari a 7,1 segnalazioni per 100.000 abitanti per tutti i vaccini, e pari a 22,5 per 100.000 abitanti per i vaccini obbligatori (età <= 16 anni). Entrambi tali valori sono di molto inferiori alle rispettive medie nazionali (11,1 e 34,3), e risultano addirittura lontanissimi da quelli ad esempio del Veneto o del Friuli Venezia Giulia (rispettivamente 39,8 e 54,5 per tutti i vaccini e 117,2 e 126,1 per i vaccini obbligatori), con una differenza fra dati dello stesso tipo pari all’83% e 59% del dato delle Marche rispetto al Veneto, e 87% e 83% rispetto al Friuli Venezia Giulia.

«La lettura rischia di disorientare – osserva Romina Pergolesi -, o, persino, di far apparire poco credibile l’intero sistema di farmaco vigilanza, sia in generale sia per quello che riguarda la nostra regione». La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle chiede quindi in una interrogazione urgente, «quali azioni intende mettere in campo il presidente della Regione Marche nonché assessore alla Sanità Ceriscioli per implementare un sistema di farmaco vigilanza che, a livello regionale, permetta un adeguato controllo della situazione, delle possibili reazioni avverse, della loro correlabilità con le vaccinazioni? Non solo. Mi chiedo, poi come mai le Marche non sono fra le 13 regioni italiane che hanno fornito i dati delle anagrafi vaccinali ai fini della stima del tasso di segnalazione per dosi somministrate? Il tasso di segnalazione per dosi somministrate è stato calcolato rapportando tutte le segnalazioni (inserite e insorte nel 2017) gravi e correlabili alla vaccinazione (numeratore) rispetto alle dosi effettivamente somministrate (denominatore). È dunque un tasso molto importante e significativo al computo del quale, però, per stessa ammissione dell’AIFA nel report, la Regione Marche pare non abbia contribuito».

L'esponente pentastellata aveva già appreso dall'Asur Marche, lo scorso aprile, la non completezza dell'anagrafe vaccinale regionale. «Sulla base, quindi, di quale disposizione (atto, protocollo, data, a firma di…) - domanda la consigliera regionale - la Regione Marche e/o gli Enti partecipati ed i Servizi competenti da essa dipendenti hanno adottato nello scorso marzo 2018 la cosiddetta “procedura semplificata” ex art. 18 ter all’art. 18-ter del Decreto Legge 16 ottobre 2017, n. 148, che prevedeva per altro uno scambio di informazioni e dati sensibili fa scuole e ASUR, in forza proprio del prerequisito della esistenza di un anagrafe vaccinale regionale?». L'interrogazione a risposta orale dovrà essere calendarizzata in Consiglio regionale. «Mi auguro venga fatto al più presto», conclude Pergolesi. Lunedì, intanto, in aula si vota la proposta di legge urgente del Pd, per la quale il M5S ha presentato alcuni emendamenti.

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