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Vaccini e Green pass, Pd attacca: «Giunta Acquaroli crea confusione tra i cittadini»

Mangialardi chiama in causa anche il governatore: «Poi c’è lui, il presidente Acquaroli, sempre sorpreso dagli eventi che gli si verificano intorno, compreso l'esplodere delle contraddizioni tra i suoi assessori su un tema delicatissimo come la vaccinazione»

ANCONA – Alla vigilia del consiglio regionale di domani e dopo il dietrofront della maggioranza sull’obbligo di Green pass per accedere ai lavori dell’aula, non si placa la polemica del Partito democratico nei confronti delle posizioni assunte da vari esponenti della giunta regionale.

«Sul tema vaccini – attacca il capogruppo Maurizio Mangialardi - non accenna a diradarsi il clima di confusione che da tempo regna nell’esecutivo. Da un lato c’è l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che, bontà sua, forse dopo aver visto i recenti dati sui contagi in regione sembra essersi convinto della necessità di spingere sulla campagna vaccinale, pur continuando a lanciare di tanto in tanto qualche strizzatina d’occhio al suo elettorato No Vax, al fine di non apparire come un novello Paolo di Tarso. Dall’altro, c’è l’assessora alla Cultura e alla Pubblica istruzione Giorgia Latini, con le sue posizioni quasi quotidianamente esibite sui suoi canali social, del tutto aderenti a quelle ormai tristemente note dei movimenti No Vax, malamente camuffate dietro il leitmotiv della libertà di scelta. Ovviamente poco importa all’assessora se quella libertà è lesiva dei diritti altrui, che poi sono i diritti della maggioranza degli italiani che ha scelto di vaccinarsi per proteggere sé stessa e la sanità pubblica».

Ma Mangialardi chiama in causa anche il governatore: «Poi c’è lui, il presidente Acquaroli, sempre sorpreso dagli eventi che gli si verificano intorno, compreso l'esplodere delle contraddizioni tra i suoi assessori su un tema delicatissimo come la vaccinazione. Sarà forse per questo motivo che, magari anche tirato un po’ di qua e un po’ di là per la giacchetta, alcuni giorni fa ha pubblicamente offerto, “da vaccinato”, il proprio sostegno alla tesi della libertà scelta. La sua solita strategia di dare un colpo al cerchio e un altro alla botte, dove l’unica certezza è la totale assenza di una parola chiara e inequivocabile a sostegno della campagna vaccinale. Purtroppo continuiamo a navigare a vista nell’oceano di un'emergenza sanitaria che non è affatto passata, tutto a danno dei cittadini e della credibilità dell’istituzione».

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