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Uscita porto, ok al sovrappasso di Torrette: tutti in aula, ma senza i pezzi da 90

Cinque ore di consiglio comunale aperto sul tema dell'uscita del porto. Davanti alle associazioni di categoria e ai sindacati è arrivato l'ok per alcune opere di viabilità. Niente confronto con Anas e Ministero

C’è l’ok del Comune al sovrappasso di via Conca davanti all’ospedale di Torrette, inquadrato nel progetto di viabilità per l’uscita nord, e sull’asfaltatura di via Mattei. Per il resto, che sarebbe stato un consiglio comunale con molte riflessioni ma poche novità lo si è capito dall’inizio. All’assemblea aperta, convocata per discutere lo stato del progetto sull’uscita dal porto, erano presenti associazioni di categoria, sindacati, Regione, Capitaneria di porto, Autorità di sistema portuale, rappresentanti del quartiere di Torrette e l’associazione “stop al degrado”. Manca qualcuno? Si, i “pezzi da novanta”. A Palazzo del Popolo non c’era nessun rappresentante del Ministero delle Infrastrutture, né dell’Anas. «Abbiamo contattato più volte la segreteria del Ministero, ci è stato risposto “le faremo sapere” e poi non è venuto nessuno» ha spiegato il Presidente del consiglio comunale Susanna Dini su richiesta di Gianluca Quacquarini (M5S). Per l’Anas ha risposto il sindaco Valeria Mancinelli: «Abbiamo ritenuto non opportuno invitarli perché quella è una struttura operativa, Anas è un’azienda che giustamente fa quello che dice il Ministero. Non ha e non deve avere autonomia decisionale- spiega la Mancinelli-non abbiamo voluto creare confusioni o alibi, perché è il Governo che deve rispondere a questa città e a questa Regione». 

Torrette e via Mattei

Le cinque ore di dibattito hanno dunque dato spazio alle varie posizioni sul tema, per poi portare all’approvazione della mozione, proposta dal capogruppo Pd Michele Fanesi e appoggiata da tutta la maggioranza, di una mozione integrata in corso d’opera. Tre le richieste che hanno incassato l’ok dell’aula. La prima è la costituzione di un tavolo di confronto tra Comune, Regione, Autorità di Sistema Portuale, RFI, associazioni, sindacati e forze economiche per monitorare tutte le fasi del progetto. La seconda è quella di porre in essere, già dal 2020, gli interventi per migliorare la viabilità attuale partendo dal rifacimento stradale e degli spazi di via Mattei. Il terzo è proprio l’emendamento proposto dallo stesso Fanesi dopo le numerose riflessioni: la realizzazione del sovrappasso di via Conca. Il Comune ha dato l’ok, manca la variazione di bilancio della Regione Marche, chiamata a partecipare all’intervento. 

«Serve anche un piano B»

Il primo a prendere la parola è stato il capogruppo della Lega Marco Ausili, che sull’uscita porto ha richiamato l’attenzione su alcune questioni tra cui la franosità del terreno: «Chiediamo che venga tenuto in caldo un piano “B”, perché se il problema dovesse tornare fuori e mette a rischio l’intervento non vorremmo che l’amministrazione cadesse dalle nuvole». Dello stesso avviso Angelo Eliantonio (FdI) che ha richiamato una lunga storia di idee naufragate (dal progetto della Camera di Commercio negli anni ’70 all’uscita sud con la Bretella del Piano per arrivare alla recente uscita ovest): «In 40 anni il c’è stato un vulnus della politica locale, ma la colpa è anche dei “plaudatores” che hanno accettato qualunque soluzione solo perché veniva dal centrosinistra. L’uscita a nord la vogliamo, ma serve preparare in via cautelativa un piano B». Eliantonio ha chiesto trasparenza sugli appalti futuri, poi ha puntato l’attenzione sul problema nazionale: «Le navi che arrivano da est preferiscono circumnavigare l’Europa per mancanza di logistica, c’è una ricaduta di 10 milioni di euro all’anno non incassati». Daniele Berardinelli (FI): «Siamo tutti d’accordo sull’uscita nord, ma chiediamo attenzione al tratto della frana e alla fragilità di quell’area escludendo il passaggio in quella zona». Francesco Rubini (AIC) ha insistito su: «Un futuro libero dallo smog con una intermodalità seria e incentrata sul ferro. Guardiamo ai prossimi 100 anni e non solo alla prossima tornata elettorale» e sulla prospettiva di un lungomare nord: «Abbiamo una zona sud della città che è tra le più belle al mondo e cade a pezzi». Sul punto ha risposto Michele Fanesi (Pd): «L’obiettivo non è il lungomare ma permettere un accesso più facile ad Ancona e ripensare quel tratto di città in modo sostenibile». Stefano Tombolini (60100) ha chiesto un maggior sinergia tra porto mercantile, turistico e la stessa città da studiare con il coinvolgimento dell’Università. Idea raccolta dal collega di lista, Arnaldo Ippoliti: «Manca una visione d’insieme. In tutta Europa si parla di autostrade del mare ma qui si punta sul trasporto su gomma, non si parli solo di uscita dal porto ma anche di altre modalità di visione del traffico». 

«Insieme come nel '72»

Poi ha ripreso la parola il sindaco. «Abbiamo un piano di sviluppo strategico sul lungo periodo, ma esiste anche un “qui ed ora”. Questa è un’opportunità che passa oggi e alleggerisce il problema attuale dell’inquinamento e della mobilità- ha detto la Mancinelli- dobbiamo decidere se coglierla o no per convincere e costringere lo Stato Italiano ad andare avanti». Il sindaco ha ricordato le risorse già disponibili per il raddoppio della Variante (in corso le procedure di esproprio) e lo spostamento dell’asse ferroviario: «Spero che difronte a questa vicenda la città e la regione non ci si pieghi alla polemica. Ci sta, ma non su questo- ha concluso il sindaco- bisogna fare quadrato come nel ’72 quando per la legge speciale sul terremoto la maggioranza e l’opposizione sostennero quello che c’era da fare. Bene le autostrade del mare, ma quelle merci prima o poi sbarcano».
 

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