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Terremoto nelle Marche, Castelli: «Si realizzeranno 300 case popolari»

Così l'assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, commenta l'avviso pubblicato dalla Regione per manifestazioni di interesse legate ad interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dal sisma 2016

«Questo intervento vuole favorire il ripopolamento anche con una proposta dedicata espressamente alle fasce di popolazione meno abbienti. Siamo convinti che questo avviso sia il giusto mix per soddisfare tutte le richieste e pensiamo che si possa riuscire a realizzare fino a 300 abitazioni popolari». Così l'assessore regionale alla Ricostruzione delle Marche, Guido Castelli, commenta in una nota l'avviso pubblicato dalla Regione per manifestazioni di interesse legate ad interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dal sisma 2016, finanziato con 30 milioni di euro assegnati dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Il bando, che scadrà il 3 maggio, è diretto sia all'Erap che ai Comuni inseriti nel cratere sismico e mira alla riqualificazione dei centri storici.

«Obiettivo di questa importante dotazione di fondi- continua Castelli- è agevolare il recupero e la ristrutturazione degli edifici di edilizia popolare siti nei centri storici, specie dei piccoli Comuni, essendo quelli che più necessitano di interventi di riqualificazione perchè maggiormente lesionati dal sisma. Tuttavia saremo in grado di soddisfare anche l'esigenza dei Comuni a più alta tensione abitativa così come per interventi di nuova costruzione». I 30 milioni di euro si aggiungeranno ad altre misure che presto potranno interessare le aree del cratere. «Penso ai 1,78 miliardi di euro per la rigenerazione economica prevista dal Recovery Plan che darà nuova linfa vitale al tessuto sociale di quelle zone, e, più in generale, alla ricostruzione privata che finalmente sta vedendo la luce- prosegue Castelli-. Nel cratere il terremoto non ha fatto altro che anticipare problemi che presto riguarderanno tutte le aree interne d'Italia». Ecco perchè spiega l'ex sindaco di Ascoli, «vogliamo che si faccia del cratere non solo il più grande cantiere d'Europa ma anche il riferimento per studi e soluzioni di interventi ben piu' completi e strutturati per il recupero di zone oggi desolate».

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