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Politica Falconara Marittima

Cosa fare in caso di terremoto, dopo 45 anni ecco le linee guida e i luoghi di raccolta

Dal 1972, anno del grande terremoto di Ancona, nessuna amministrazione ci aveva pensato. Ecco varato il piano di protezione civile

Cosa fare in caso di terremoto? Dove andare, a chi chiedere? Come si deve attivare la macchina dei soccorsi? A queste domande, fino a poco tempo fa, a Falconara si rispondeva improvvisando. Si attivava il Coc. Ogni dirigente attivava il suo settore ma basandosi più sull'esperienza che su linee guida. Ora non più. L’amministrazione comunale ha infatti varato il Piano Emergenza Comunale di Protezione Civile in caso di rischio sismico. Un documento che codifica tutte le azioni che, sindaco in testa e poi giù verso tutti gli anelli della catena fino al semplice cittadino, devono mettere in pratica in caso di emergenza. Un documento che sarà presentato alla cittadinanza nei prossimi mesi attraverso brochure, incontri e simulazioni sul campo. 

Dove andare

Intanto i tecnici incaricati si sono adoperati per individuare zone di raccolta delle persone. Immaginiamo. C’è una scossa significativa. Una volta usciti dalle case dobbiamo sapere dove andare e dove trovare qualcuno che ci aiuti. In città sono stati individuati luoghi di prima accoglienza e di ricovero. 

Luoghi di prima accoglienza per popolazione, da utilizzare in caso di emergenza breve:

  • via Friuli
  • parco Aldo Moro
  • campo sportivo Neri, via Liguria
  • parco Unicef
  • area via Baluffi (Falconara Alta)
  • area via VIII Marzo (Falconara Alta)
  • piazza Europa
  • piazza Garibaldi
  • piazza Catalani
  • stadio Roccheggiani
  • area via Santa Maria (Castelferretti)
  • parco via Quasimodo (Castelferretti)
  • area Antonelli (Villanova)
  • area verde Fiumesino
  • campetto via Scirocco (Rocca Priora)
  • parco del Cormorano (Rocca Priora)

Luoghi di ricovero interno:

  • scuola materna Aldo Moro
  • palestra dell’Ict Serrani, via Santarosa
  • palestra di via degli Spagnoli
  • PalaBadiali
  • PalaLiuti

Il Coc sarà operativo dalla scuola materna Mercantini mentre i mezzi della Protezione Civile e dei soccorritori si saranno appuntamento allo stadio Fioretti. I luoghi saranno, nel tempo, indicati da apposita cartellonistica.

Verso il Piano generale di Protezione Civile

Il Piano prevede, oltra alla formazione iniziale del personale comunale, per poi passare all’informazione dei cittadini, anche aggiornamenti periodici. Insieme agli altri protocolli esistenti in città (il Piano di Emergenze esterno della Raffineria Api, il piano incendi boschivi, il piano anti neve, le procedure di emergenza in caso di inquinamento marino, eccetera) andrà a formare un grande Piano generale di Protezione Civile. Un documento che prende in considerazione tutte le possibili variabili di pericolo di un territorio complesso come Falconara e vada a codificare le misure da adottare. «È stato un percorso lungo e impegnativo – dice l’assessore al Lavori Pubblici, Matteo Astolfi – A Falconara avevamo una serie di piani operativi ma dovranno essere integrati. Il nostro è un territorio complesso. Il contesto è stato una sfida impegnativa per chi ci ha studiato».

Dal 1972, il niente

L’assurdo è che dal grande terremoto di Ancona del 1972, quel Terry tanto ricordato per danni, sfollati, disagi e ricostruzione, con il carico di macerie che investì anche Falconara, nessuna amministrazione abbia mai preso in mano una simile necessaria incombenza. Neanche per individuare strutture antisismiche per ospitare sfollati. «Abbiamo colmato un vuoto che andava avanti da troppo tempo – ribatte l’assessore all’Urbanistica, Clemente Rossi – fino ad oggi ci si è mossi per esperienza e buona volontà. Per non farlo restare solo un documento dobbiamo passare alla parte più importante: formazione e informazione del personale e della cittadinanza». 

L’assistenza agli sfollati

Tutti i servizi comunali saranno coinvolti. Anche quelli esterni, visto che nei bandi di affidamento si fa riferimento a servizi di emergenza. Parliamo di scuolabus ma anche di pasti sfornati dalla mensa centralizzata. In caso di necessità sono state inserite nel piano liste di fornitori, alimentari e non, da contattare alla bisogna. Per i disabili sono già presenti liste di cittadini che hanno bisogno di assistenza. I cittadini potranno segnalarne di nuovi in caso di sopraggiunte necessità. Si cercherà anche di attivare una rete con i medici di base e le associazioni di volontariato. «Per arrivare a questo risultato è stata fondamentale la grande sinergia e la massima collaborazione tra e dei dipendenti – ha commentato il vicesindaco Stefania Signorini – come assessore alla Pubblica Istruzione ne vedo l’importante risvolto anche sulla attività scolastica e sulla sicurezza degli studenti».

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