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Stato di emergenza terremoto, insorgono le opposizioni: «il centrodestra fa saltare la discussione sulla richiesta»

I gruppi assembleari del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Rinasci Marche stigmatizzano il rinvio della mozione per la richiesta al governo nazionale dello stato di emergenza in conseguenza della sequenza sismica che dal 9 novembre scorso sta interessando le Marche

ANCONA - «Grazie alla mozione presentata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Rinasci Marche, oggi il consiglio regionale avrebbe potuto dare un segnale ben preciso di vicinanza alle nostre comunità, ai sindaci, agli enti locali e, soprattutto, ai cittadini sfollati a causa del terremoto della settimana scorsa. Invece, con una decisione assurda, il centrodestra marchigiano ha impedito la discussione dell’atto che intendeva impegnare il presidente Acquaroli ad avanzare al governo nazionale la richiesta dello stato di emergenza. Atto che, è importante sottolinearlo, avrebbe permesso di accertare correttamente e in tempi brevi i danni per milioni di euro ad abitazioni, scuole, imprese e chiese, accelerando così le procedure per ottenere le risorse necessarie al ripristino degli edifici colpiti. Si tratta di una inaccettabile perdita di tempo, un vero e proprio schiaffo alle comunità costiere colpite dal sisma, che può essere spiegata solo in un modo, e cioè con la volontà del centrodestra di non disturbare il governo Meloni attraverso la richiesta di ulteriori risorse in vista della definizione dei contenuti del prossimo bilancio».Così, in una nota congiunta, i gruppi assembleari del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Rinasci Marche stigmatizzano il rinvio della mozione per la richiesta al governo nazionale dello stato di emergenza in conseguenza della sequenza sismica che dal 9 novembre scorso sta interessando le Marche.

«Quanto accaduto oggi - affermano i consiglieri di opposizione - permette di far luce su un nuovo inquietante aspetto dell’ormai famigerato “modello Marche”. Scopriamo, infatti, che avere un’amministrazione regionale dello stesso colore politico del governo nazionale, anziché rappresentare un vantaggio rischia di diventare una clamorosa penalizzazione per le nostre comunità. Tutto ciò perché, come denunciamo ininterrottamente da due anni, la priorità della giunta Acquaroli e della maggioranza che la sostiene è perseguire i loro interessi politici di parte, mettendo in secondo piano le reali esigenze dei cittadini».

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