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Taglio ai finanziamenti dei gruppi, M5S contro Pd: «E' una marchetta politica»

Per il M5S é un tranello. Infatti si risparmierebbero i finanziamenti ai gruppi perché vanno rendicontati, mentre si continuerebbe a depauperare le casse regionali usando gli indennizzi dei consiglieri

Movimento 5 Stelle all’attacco del Partito Democratico sulla proposta di legge che prevede l’abolizione dei contributi ai gruppi consigliari. Lo hanno fatto in occasione di una conferenza stampa tenutasi mercoledì mattina. Secondo i grillini marchigiani infatti quella norma viene fatta passare come un’azione alla Robin Hood, quando invece nasconde il tranello di chi ha semplicemente il terrore di mettere le mani su soldi che, per legge, devono essere rendicontati in modo meticoloso. «Perché hanno bocciato la nostra proposta di andare a ridurre le indennità dei consiglieri comunali? Forse perché quelle non devono essere rendicontate e allora con quelli ci si può fare tutto» ha detto Gianni Maggi. Gli fa eco il consigliere Peppe Giorgini che non esita a definire la manovra dei democrat una «marchetta politica». «Tutto ciò che deve essere rendicontato fa paura perché loro devono spendere a piacimento e hanno pensato che siccome c'è ancora un'inchiesta che ha visto 66 indagati, allora nessuno tocca più quei soldi - ha ribadito Giorgini - E poi fanno vedere che li destinano al sociale quando sono stati loro a togliere 2 milioni di euro proprio dal sociale». Per il M5S dunque la proposta non solo sarebbe una manovra “evasiva” per usare altri soldi, ma sarebbe anche inefficace perché ora qualsiasi spesa di un gruppo consigliare dovrà passare per l’Ufficio di Presidenza: «Quando ci saranno continue richieste per la copertura di eventi che avrebbero rilevanza istituzionale, su che base l’Ufficio sceglierà serenamente a chi erogare soldi e a chi dire di no?».

I grillini non solo criticano la manovra, ma rigettano anche l’etichetta di chi non ha votato un documento per risparmiare soldi pubblici destinando così utili al sociale. «Noi avevamo avanzato una proposta reale: toglierci buona parte dei 2.700 euro di indennità di consigliere. Perché avremmo dovuto abbassare la testa e votare la proposta del Pd?» Piergiorgio Fabbri. Soldi che il Movimento 5 Stelle già si decurta. Lo ha spiegato Romina Pergolesi: «Noi già usiamo le indennità di 2.700 euro che ogni consigliere percepisce per pagare spere che, nonostante non siamo obbligati, rendicontiamo fino all’ultimo scontrino. Il resto va in un fondo comune attraverso il quale restituiremo tutto ai cittadini e saranno proprio i cittadini a scegliere come destinarli. E quando chiediamo alla maggioranza di togliersi quei soldi e loro ci rispondono che vogliono vivere sereni, quando c’è gente che fa fatica ad arrivar a fine mese, credo sia un grave attacco alla democrazia partecipata: chiedano scusa».

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