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Tagli alle guardie mediche, San Marcello pronto a pagarsi da solo il servizio

Locali gratis e 40mila euro l'anno pur di mantenere il presidio. È la proposta del sindaco Rotoloni, appoggiata anche da Morro d'Alba, Monsano e Belvedere Ostrense. L'Asur va avanti: presto un numero unico per gli utenti

La guardia medica di San Marcello si occupa anche dei Comuni di Morro d'Alba, Belvedere Ostrense e Monsano. Un'estensione territoriale di circa 87 chilometri quadrati dove vivono poco più di 10mila persone. La determina Asur di riordino della continuità assistenziale taglierà anche questa postazione per darne una in più a Jesi. Una decisione che non va giù ai sindaci, sulle barricate come i colleghi di Montemarciano, Serra San Quirico e Ostra Vetere e, in questo caso, pronti a mettere mano nelle tasche comunali pur di mantenere il presidio. La proposta è stata avanzata in una lettera indirizzata all'Asur e firmata dai primi cittadini Pietro Rotoloni (San Marcello), Riccardo Piccioni (Belvedere), Roberto Campelli (Monsano) e Alberto Cinti (Morro d'Alba). "Siamo pronti – spiega Rotoloni – a stanziare un contributo di 40mila euro. Anche si più se vogliono. I locali? Quelli sono comunali e sono stati sempre messi a disposizione a titolo gratuito. La presenza di un medico per i nostri comuni è garazia e sostegno per i cittadini. Sul territorio abbiamo anche tre case di riposo. Purtroppo a oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta". 

L'Asur tira diritto. La riorganizzazione del servizio, secondo i piani, passerà per un coordinamento tra guardie mediche e 118. Il progetto prevede di arrivare a un numero telefonico unico. Gli utenti si metteranno in contatto con le Centrali di Coordinamento, ospitate all'interno delle Centrali Operative del 118. A rispondere sarà una guardia medica con il compito di gestire le chiamate. Come? Rispondendo direttamente ai quesiti del paziente, girando la telefonata al presidio competente per territorio oppure, in caso di emergenza, attivando il 118. Il servizio sarà attivo nelle ore notturne, nei festivi (8-20) e nei prefestivi (10-20). Negli orari di chiusura risponderà una voce automatica per dare indicazioni agli utenti. È prevista una sperimentazione di 6 mesi che, nel caso della provincia di Ancona, sarà effettuata nei distretti di Ancona e Senigallia. La chiusura delle guardie mediche dovrebbe arrivare in contemporanea con l'attivazione del nuovo numero. Ci sono tuttavia dubbi sulle tempistiche. Le determine non ne parlano e tra i medici di base il timore è che i tempi per la realizzazione del numero unico – tra allestimento delle sedi, formazione del personale e protocolli con il 118 – siano più lunghi rispetto a quelli necessari per chiudere i presidi. 

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