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Sversamenti a mare, illustrato il Muds: «Assenti sia amministrazione che gestore della rete fognaria»

Nonostante il divieto di posizionare le sedie per seguire l’incontro, presenti in piazza Mazzini un centinaio di cittadini e quattro candidati consiglieri alle prossime elezioni Regionali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

«Sono soddisfatto dell’esito dell’incontro di ieri, per tre principali motivi: uno è che ho dimostrato ancora una volta che l’amministrazione comunale non è aperta nè al confronto e nè all’ascolto; due che il problema degli sversamenti a mare sta a cuore solo a chi va in spiaggia ovvero ai cittadini che pagano anche quando non è possibile fare il bagno; tre che il sistema è possibile posizionarlo nel nostro territorio».

Sono parole dure del consigliere comunale di Falconara Marco Baldassini, rammaricato dall’assenza anche dei colleghi dell’assise cittadina, tranne il collega del M5S. Baldassini ha ripercorso la storia di degli ultimi cinque anni illustrando quello che si sia fatto, detto e non fatto sulla vicenda sia dal gestore sia dalle amministrazioni comunali di Ancona e Falconara nella piena parcondicio. «Mi sono confrontato telefonicamente con il gestore prima di questo incontro, continua il Baldassini e ne è venuto fuori che nel terzo stralcio dei lavori sono confermate, nel progetto ancora preliminare in via di approvazione, almeno tre tubazioni a mare per lo scarico lontano dalla costa nel nostro territorio, anche perchè, ad oggi, sembra che basterebbe scaricare il refluo oltre le scogliere, almeno a 300 metri, per non dover emettere i divieti di balneazione; ecco perché il tratto centrale del nostro litorale, nelle ordinanze sindacali precauzionali emesse, quel non è interessato dal divieto in quanto, con la presenza dei pontili che portano gli scarichi oltre gli scogli, gli stessi non riversando sulla battigia, vengono portati via dalle correnti marine. Le prerogative sono state pienamente rispettate, ovvero niente campagna elettorale durante il comizio in piazza e soprattutto i tecnici del M.U.D.S. hanno risposto a diverse domande a loro poste, dopo aver illustrato il sistema, da diversi cittadini presenti e da due candidati consiglieri alla Regione Marche in lizza alle prossime elezioni. Alla domanda di che tempistiche parliamo per la possibile realizzazione del progetto, dei filtri necessari e della posa in opera dei tubi, l’Ing. Cantini afferma che, visto già lo studio sulle portate sui flussi e i picchi verificatosi negli ultimi anni in mano al gestore, possono essere necessari tre settimane per la realizzazione dei filtri, un mese per il progetto e un mese per il posizionamento (dopo aver avuto le dovute autorizzazioni da Regione e autorità marittime competenti). A differenza del filtro, che dovrà essere comprato esclusivamente da loro (il prezzo dichiarato in pubblico è circa 10.000 euro ad unità) perché non c’è altra ditta che ha il brevetto depositato e quindi non ci sono gare da fare per l’amministrazione, per la posa in opera si deve fare una gara essendo importi oltre soglia per poi attendere l’esito dell’iter burocratico. Ala domanda se possono fornire il progetto “chiavi in mano”, gli stessi sottolineano che la società MUDS è nata per la costruzione e fornitura del filtro e che preferiscono rimanere fuori dalla questione progettuale, ma se questo sia richiesto sono disposti a collaborare per poterlo fare. E’ stato affascinante e molto interessante ascoltare le parole dell’Ing. Cantini della MUDS e del Prof. Cerrano dell’Università Politecnica delle Marche, dice ancora il Baldassini, perché ci hanno fatto capire che il MUDS è un vero e proprio mondo sottomarino che, oltre alla funzione principale della depurazione del refluo, crea un nuovo abitat sui fondali per il proliferare di biodiversità a favore della catena alimentare e alla riproduzione dei pesci, quel pesce che i piccoli pescatori falconaresi sostengono di non esserci più ormai da diversi anni. Il Baldassini conclude dicendo: se le tre tubazioni sottomarine sono comunque da realizzare nel terzo stralcio, perché non iniziare con il loro posizionamento? Visto che non erano neanche integrate con il filtro di depurazione e dunque scaricheranno l’eccedenza delle bombe d’acqua in mare senza alcun trattamento perchè non integrarli con il sistema di depurazione? Chiederò sicuramente un appuntamento al gestore della rete fognaria il quale si è comunque reso disponibile a confrontarsi con i tecnici e ,se fosse necessario, i pugni in Regione ce li vado a battere io per proporre questa soluzione alternativa ed innovativa che ci può permettere di uscire dalle infrazioni europee».

Consigliere Comunale Baldassini Marco

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