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Summer Jamboree, Mangialardi: «Servono coraggio e visione, ma si fa finta di non capire»

Le parole di Maurizio Mangialardi, consigliere Pd Marche ed ex sindaco di Senigallia

«Avrei con piacere evitato di replicare a sigle dietro le quali si celano negazionisti del Covid e soggetti che pensano che il Ddl Zan sia l’apripista per l’accoppiamento tra esseri umani e animali. Ma la questione è troppo seria per lasciare che certe elucubrazioni alimentino una confusione che mette a rischio il futuro della città. Sul tema del Summer Jamboree, l’Amministrazione comunale di Senigallia non capisce o fa finta di non capire». Parole del consigliere Pd in Regione ed ex sindaco i Senigallia, Maurizio Mangialardi. «Se la Regione Marche intende valorizzare nella sua pianificazione eventi che hanno una portata meramente locale - basti pensare che, con tutto il rispetto, nel Piano arrivato in discussione in consiglio figuravano i centri del tartufo e le città della birra artigianale - e trascura quelli che promuovono l’immagine delle Marche, e in questo caso di Senigallia, a livello internazionale, tutto diventa più difficile. E in una fase dove occorre coraggio e visione per rilanciare il settore turistico, al Summer Jamboree avrebbero potuto dare quanto meno pari dignità. Questo è il senso della proposta che abbiamo portato in consiglio regionale con un emendamento che chiedeva di dare la giusta rilevanza al Summer Jamboree nel Piano triennale del Turismo 2021-2023. Una proposta che non è di Mangialardi, né del Partito Democratico, ma della città di Senigallia e di tutti i marchigiani, perché il Summer è un patrimonio di tutta la regione. Ed è la battaglia che avrebbe dovuto condurre con noi anche il sindaco di Senigallia, invece di trasformarsi in una sorta di timido mediatore, neutrale e disinteressato, tra la Regione e gli organizzatori».

«Non approvare il nostro emendamento- continua la nota- è stato un grossolano errore da parte del presidente Acquaroli e della sua maggioranza. Perché così facendo si dichiara candidamente che il main event della stagione estiva marchigiana non è strategico. E ciò non fa bene all'immagine del Summer, ma soprattutto rischia, in particolare in questa difficile fase che richiede un surplus di risorse, di compromettere quelle sponsorizzazioni private che sono fondamentali a integrare i contributi pubblici.Vedremo ora in sede di bilancio cosa accadrà: se saranno individuate, come io auspico, adeguate risorse per permettere una efficace programmazione pluriennale o se il Summer Jamboree sarà declassato a evento di secondo piano, costringendo l'organizzazione a valutare anno per anno la disponibilità di finanziamenti, con inevitabili ripercussioni sulla qualità della proposta.In ogni caso noi saremo lì, sui banchi dell'Assemblea Legislativa delle Marche, a batterci affinché il Summer non affondi in quel pantano di mediocrità dentro cui la destra sta trascinando le Marche e Senigallia». 

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