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“Violata”, Matarazzo: “Discutiamo sul destino della statua anche con Ippoliti”

Il candidato de La Tua Ancona: “Le donne che non si riconoscono in questa scultura decidano che farne. Che si riuniscano nell'agorà in assemblea, e ne decidano la sorte. Ma che invitino anche Floriano Ippoliti”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

"Non vorrei essere nei panni di Floriano Ippoliti.

Contestato per un'opera nella sfera estetica, nessuno storico o critico ha detto una parola in favore della sua arte.
Contestato nella sfera etica, nessuno che abbia riportato la questione sui binari della pietà umana.
Si sta massacrando un uomo che, a mio avviso, ha sbagliato. Si sta massacrando un uomo che ha puntato tutta la sua vita nell'arte. Quindi, non vorrei essere nei panni di Floriano, perché si stanno mettendo in discussione le cose più care che ha: la sua vita e la sua tensione alla creatività. Tutto, quindi.

Questa vicenda, invece, può essere l'occasione per iniziare un nuovo percorso.
Alle donne, ma anche agli uomini dico: a un metodo non democratico di far parlare qualcuno (pochi) a nostre nome, bisogna contrapporre un metodo che salvi l'uomo e lo recuperi.

In un modo non democratico è stato deciso che una statua potesse rappresentare il dramma delle donne che hanno subìto violenza. Con denaro pubblico, quindi di tutti noi, si è pensato che tutti noi la scultura potesse rappresentare. Allo stato dei fatti, così non è.
Ma se si voleva che la scultura rappresentasse le donne, di vero c'è che a questo a punto la scultura è, appartiene a tutte le donne, che possono farne ciò che vogliono.
Allora propongo che le donne che non si riconoscono in questa scultura decidano che farne. Che si riuniscano nell'agorà in assemblea, e con la democraticità che la nostra cultura ha conquistato a fatica nei secoli, ne decidano la sorte.
Ma che invitino anche Floriano Ippoliti ad ascoltare le loro ragioni, senza insultarlo, senza annientarlo.
E se decideranno che la scultura deve essere fatta a pezzi, invitino Floriano a dare il primo colpo di martello; se decideranno che deve essere fusa, diano a Floriano il fiammifero per accendere la fornace; se decideranno che deve essere fatta scomparire in mare, che sia Floriano a girare il verricello per farla calare negli abissi.
E se decideranno che deve essere portata altrove, che Floriano segua la sua creatura nella mesta cerimonia.
Ma coinvolgete Floriano, fategli capire le vostre ragioni e il dramma che ogni donna rischia ogni giorno e che vi impedisce di apprezzare la sua opera. Recuperatelo alle vostre ragioni, e spiegategli che cosa, invece che l'attuale donna scolpita, vorreste vedere alla porta della città perché sia monito ad ognuno di noi.

Credo che Floriano sia abbastanza intelligente e sensibile da ascoltarvi.

Diversamente, da una violenza subìta si rischia di ripagare con la stessa violenza: l'annullamento di un uomo nella sua essenza più profonda e in quello per cui ha speso tutta la sua vita."

Giovanni Matarazzo

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