Spese pazze in Regione, Marcolini: «Non lasciamoci tentare da giudizi sommari»
Pur essendo estraneo all'indagine della Procura, Marcolini esprime la preoccupazione per la distanza che rischia di acuirsi tra l'opinione pubblica e la politica, tra i cittadini e le Istituzioni
In pochi si sono salvati dalle accuse mosse dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte “spese pazze” dei gruppi consiliari della Regione Marche. Tra questi c’è l’assessore al bilancio Pietro Marcolini, in questi giorni impegnato nella lotta contro Ceriscioli per diventare i candidato presidente del Partito Democratico alle prossime elezioni. Proprio Maroclini, interviene sulla vicenda con un comunicato, invitando tutti al buon senso e a non fare di tutta un’erba un fascio.
«Pur essendo estraneo all’indagine della Procura - scrive Marcolini - Esprimo la preoccupazione per la distanza che rischia di acuirsi tra l’opinione pubblica e la politica, tra i cittadini e le Istituzioni. Distanza che deve essere colmata facendo propri, nel comportamento dell’amministratore pubblico, il rifiuto e il contrasto di qualsiasi illegalità, la scelta di sobrietà e trasparenza allontanando da sé anche il minimo sospetto. Non lasciandoci tuttavia tentare da giudizi sommari, confido pienamente nell’operato della magistratura che saprà far chiarezza e distinguere in merito al comportamento dei singoli».