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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Qualità dell'aria? Controllarla costa meno di un caffè al giorno: «Non diteci che ci sono soldi»

Opposizione unite da Rubini alla Lega per presentare una mozione con preventivo allegato: «Ben 12 centraline di monitoraggio, oggi puliti perché non si controlla»

Tenere sotto controllo la qualità dell'aria con nove centraline di monitoraggio in punti strategici costerebbe a ogni anconetano una ventina di centesimi al giorno. Questo secondo le opposizioni che, unite, da Rubini alla Lega, 5 stelle compresi, hanno presentato una mozione in consiglio comunale con tanto di preventivo chiesto a una ditta specializzata che prevede anche un sito accessibile ai cittadini dove poter verificare in tempo reale le emissioni. Il progetto prevede l'installazione di 12 centraline tra centro (scuola media Leopardi, scuola dell'infanzia in via Redipuglia, scuola primaria Maggini), parchi (Cittadella, Cardeto, parco Belvedere), Torrette (via Esino all'incrocio con via Conca), via Bocconi, piazza Ugo Bassi, stazione, piazza della Repubblica e Mole. «Secondo noi – spiega Stefano Tombolini, Ancona 60100 - c’è possibilità di trasferire in monitor stradali per dare ai cittadini l'immediata percezione di come è la qualità del'aria. Viviamo da 6 anni senza centraline, da quando, nel 2012, è rimasta la sola centralina della Cittadella che comunque ha registrato dall'inizio dell'anno 29 sforamenti delle pm10. La situazione è critica. Vogliamo togliere veli da un'attività mistificatoria. La stessa Autorità portuale dice che vuole migliorare la qualità ambientale e noi siamo d’accordo ma nel contempo riteniamo che la validità sia constatabile, misurata e verificabile».

Il tutto, preventivo alla mano fatto fare dalle opposizioni, costerebbe 22.500 più iva l'anno. Diviso per i circa 100mila abitanti di Ancona, qualcosa come 20 centesimi al giorno. Per un contratto minimo di due anni con il privato che ha presentato il preventivo. O con un altro a scelta, visto che la stima sarà presentata a titolo di esempio. «Ogni volta – aggiunge il forzista Daniele Berardinelli - ci è sempre stato detto che non ci sono i soldi e invece parliamo di cifre ridicole. È più importante il tappeto rosso che vola via con il vento o la salute dei cittadini?». Oltre alle civiche e al centrodestra, unito in campagna elettorale, si unisce alla richiesta anche il Movimento 5 Stelle. «Da tempo ci battiamo ma già nella scorsa legislatura – attacca Daniela Diomedi – ci siamo visti respingere diverse mozioni. Ancona era la quinta città più inquinata d’Italia ed è migliorata perché hanno tolto le centraline». Per Carlo Ciccioli, Fratelli d'Italia, «la gestione di Ancona è più sull’apparenza che sulla sostanza. Ancona ha un indice di deterioramento degli edifici maggiore rispetto agli altri a causa dello smog. Prima di iniziare a fare qualsiasi cosa dobbiamo fare analisi. L’atteggiamento è invece di chi ha soluzioni per tutto e invece non risolve niente».


 

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